23 aprile 2020
Saranno circa 2.000 i miliardi che il piano Ue per il recupero dall’epidemia di Coronavirus dovrebbe riuscire a movimentare.
Sebbene il Consiglio Europeo sia ancora in corso alcune indiscrezioni sono già trapelate contenute in un documento riservato che indica in 320 miliardi l’entità del Recovery fund agganciato al Bilancio Ue 2021-2027 da raccogliere sui mercati finanziari attraverso l’emissione di obbligazioni europee.
Il problema sarebbe però ancora una volta legato alle tempistiche necessarie che stanno dividendo i leader europei. Lo testimonia anche il fatto che la proposta vera e propria di un Piano per la ripresa post coronavirus elaborato dalla Commissione europea arriverà non più il 29 aprile come ci si attendeva, ma dopo il 7 maggio.
Uno degli obiettivi che però il vertice di oggi potrebbe raggiungere è il medesimo rimarcato da presidente del Consiglio Europeo Charles Michel nella lettera di invito, cioè quello di riuscire a «creare e rendere operative le tre reti di sicurezza indicate dall’Eurogruppo entro il 1 giugno». Tre reti di sicurezza che sono finanziamenti dalla Banca Europea per gli Investimenti, una cassa integrazione europea per i lavoratori e l’accesso al Mes senza vincoli per le spese sanitarie.
Positiva la maggiore apertura della Germania, con la cancelliera Angela Merkel che ha dichiarato di essere pronta a dare «contributi molto più importanti al bilancio dell’Unione europea», in piena recessione a causa dell’epidemia del coronavirus. «Un piano europeo di rilancio economico potrebbe sostenere la ripresa nei prossimi due anni e ci lavoreremo». Un maggior contributo che però arriverebbe solo «per un periodo più limitato».
Da capire quanto spazio di manovra quindi lasceranno Olanda, Austria, Svezia e Danimarca, ancora arroccate sulle proprie posizioni contrarie a contrarre un debito comune.
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