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La strategia industriale europea: digitale, green e circolare

L'Ue vara le misure per raggiungere gli obiettivi ambientali fissati per il 2050

Mentre combattiamo una lotta quotidiana contro gli effetti del Covid-19, la Commissione Europea il 10 e l'11 marzo 2020 ha pubblicato due provvedimenti di fondamentale importanza per il futuro industriale dell'Europa: la nuova strategia industriale europea e la presentazione del nuovo Piano d'Azione per l'economia circolare.
L'obiettivo è quello di sostenere la leadership industriale dell'Europa indirizzandola e supportandola verso gli obiettivi previsti per il 2050.
Sono tre le priorità chiave: mantenere la competitività globale dell'industria europea e condizioni di pari opportunità a livello nazionale e a livello globale; rendere l'Europa neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050; riprogettare le infrastrutture digitali europee. 

La strategia stabilisce i driver chiave della trasformazione industriale dell'Europa e propone una serie completa di azioni future. La prima tra queste è un piano di revisione della regolazione della concorrenza nell'Unione Europea, attraverso la valutazione dell'adeguatezza degli aiuti di Stato e facendo in modo che le regole agevolino un'economia che sta cambiando sempre più velocemente diventando sempre più verde, circolare e basata sul digitale.
Inoltre nell'immediato, saranno attiviti meccanismi di tutela commerciale e la Commissione adotterà un Libro bianco entro la metà del 2020 per affrontare gli effetti distorsivi causati dai sussidi esteri nel mercato unico e per gestire l'accesso straniero agli appalti pubblici e ai finanziamenti dell'UE. La questione relativa ai sussidi esteri sarà affrontata in una proposta specifica per creare nel 2021 nuovi strumenti giuridici ad hoc.
Nel nuovo piano industriale strategico pubblicato il 10 marzo sono inserite anche misure per modernizzare e decarbonizzare le industrie ad alta intensità energetica, come quella siderurgica, sostenere le industrie della mobilità sostenibile e intelligente, promuovere l'efficienza energetica, rafforzare gli attuali strumenti di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio e garantire una fornitura sufficiente e costante di energia a basse emissioni di carbonio e a prezzi competitivi.
Queste misure sono in linea con gli obiettivi dell'European New Green Deal presentato a dicembre 2019 dalla presidente della Commissione Europea, Ursula Van Der Leyen.

In questo quadro si aggiungono anche il supporto a uno strumento strategico particolare chiamato Industrial Alliance che va a supportare alcuni ecosistemi industriali attivando tavoli di partnership tra centri di ricerca, università, industrie e enti pubblici. Le European Industry Alliance hanno portato già a ottimi risultati nei settori delle plastiche, della microelettronica e delle batterie negli scorsi anni. Allo scopo quindi di guidare e velocizzare la transizione di alcuni settori industriali si è quindi prevista lo sviluppo di diverse Industrial Alliances: per la produzione sostenibile di idrogeno, per accelerare la decarbonizzazione del settore industriale e mantenere la leadership industriale, per sostenere le industrie a ridurre progressivamente le emissioni di carbonio, per sviluppare cloud e piattaforme industriali per gestire e aumentare lo scambio di materie prime secondarie.
A questi strumenti, che saranno attivati nel 2020, si aggiunge un'ulteriore legislazione e guida sugli appalti pubblici verdi per potenziare i mercati di sbocco per le produzioni sostenibili.
L'obiettivo rimane quello di rafforzare l'autonomia industriale e strategica dell'Europa assicurando la fornitura di materie prime essenziali attraverso un piano d'azione dedicati agli approvvigionamenti circolari. La strategia industriale si completa con l'esigenza di assicurare per la salute dei cittadini e dei lavoratori, un aspetto che ha un posto di riguardo anche negli obiettivi dell'Agenda2030 delle Nazioni Unite, attraverso un piano per l'approvvigionamento di prodotti farmaceutici critici basato su una nuova strategia farmaceutica dell'UE e attraverso lo sviluppo di infrastrutture digitali strategiche.

Oltre a questo insieme di azioni, la Commissione analizzerà sistematicamente i rischi e le esigenze dei diversi ecosistemi industriali. Nel fare questa analisi, la Commissione lavorerà a stretto contatto con gli industriali e gli stakeholder pubblici e privati in un forum industriale inclusivo e aperto, che sarà istituito entro settembre 2020. Al forum potranno partecipare rappresentanti dell'industria, comprese le PMI, le grandi società, le parti sociali, i ricercatori e gli Stati membri e istituzioni dell'UE.
L'11 marzo 2020 la Commissione Europea ha completato il quadro della strategia industriale europea con la pubblicazione di un nuovo Piano di azione per l'economia circolare.
In particolare sono state presentate misure specifiche che rafforzano e velocizzano il percorso di transizione.
La Commissione proporrà una legislazione specifica affinché la progettazione e il commercio di prodotti sostenibili divenga la norma e non rimanga un elemento marginale per il mercato europeo; per garantire che i prodotti immessi in Unione Europea siano progettati per durare più a lungo, siano più facili da riutilizzare, riparare e riciclare e incorporare il più possibile materiale riciclato anziché materia prima primaria. L'uso singolo sarà limitato, l'obsolescenza precoce sarà affrontata e sarà vietata la distruzione di beni durevoli invenduti.
I consumatori avranno accesso a informazioni affidabili su questioni quali la riparabilità e la durabilità dei prodotti, soprattutto di quelli durevoli, per aiutarli a compiere scelte sostenibili dal punto di vista ambientale. I consumatori beneficeranno di un vero "Diritto alla riparazione".
Le azioni si concentranno nei settori che utilizzano più risorse e in cui il potenziale di circolarità è elevato. Tra le diverse azioni concrete si attiveranno azioni per sviluppare una strategia nell'intera Unione Europea al fine di creare un ambiente costruito in modo sostenibile che promuova i principi di circolarità per gli edifici, attraverso specifiche "carte di identità" dei materiali - metalli, cementi e latterizi, vetro - e migliorare la raccolta e il trattamento dei rifiuti. Mentre nel settore dell'automotive sostenibile si svilupperà un nuovo quadro normativo per le batterie e la struttura dei veicoli per migliorare la sostenibilità e aumentarne il potenziale circolare.

In generale l'attenzione dell'Unione Europea si concentrerà sull'evitare del tutto i rifiuti e trasformarli in risorse secondarie di alta qualità che beneficiano di un mercato ben funzionante per le materie prime secondarie.


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