25 novembre 2019
È stata depositata oggi, presso il Tribunale di Taranto, la nuova istanza contenente una richiesta di proroga del termine del 13 dicembre fissato dal Tribunale del Riesame, per la realizzazione dei lavori previsti all’Altoforno 2 indicate nelle prescrizioni disposte dal custode giudiziario Barbara Valenzano, sottoposto a sequestro giudiziario ma con facoltà d’uso, dopo l’incidente del giugno 2015 in cui morì l’operaio Alessandro Morricella.
Gli stessi commissari, Francesco Ardito, Alessandro Danovi e Antonio Lupo, la ritengono indispensabile per consentire di completare gli adeguamenti legati alla sicurezza dell’impianto ed evitarne così lo spegnimento che, altrimenti, dovrebbe essere avviato definitivamente dopo il termine indicato dal Tribunale del Riesame, il 13 dicembre.
I lavori prevedono, l’installazione – su ciascuno dei due campi di colata dell’altoforno, di sei macchine, per un costo totale di circa 10 milioni di euro – che dovrà effettuare Ilva in Amministrazione Straordinaria. La commessa sarà affidata alla Paul Wurth. La proroga dovrebbe riguardare un arco temporale tra i 12 e i 14 mesi.
Intanto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha annunciato che è stato «raggiunto un accordo per il quale entro domani sarà pagato il 100% dello scaduto al 31 ottobre. Significa che si allineano con i pagamenti», ha spiegato riferendosi ad ArcelorMittal. «Domani è previsto un altro incontro – ha detto ancora Emiliano – per verificare l'emissione dei bonifici». Se domani se verrà pagato quanto concordato «è chiaro che il blocco minacciato dalle aziende dell’indotto verrà scongiurato e si ricomincerà a lavorare normalmente».
Per il presidente di Confindustria Taranto, Antonio Marinaro, «L'incontro è stato sicuramente positivo. Il bilancio lo tracceremo domani, ma la giornata è stata senz'altro positiva. Sicuramente la partecipazione delle istituzioni è stata importante e domani mi auguro di poter dire che sia stata risolutiva».
14 marzo 2025
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