
Tommasini (Euroacciai): «Nuove misure Ue e Cbam avranno effetti inflattivi»
A "Mercati Inossidabili", il Ceo avverte: «Possibile accelerazione e spostamento della domanda»
14 ottobre 2025 Translated by Deepl
«Due fattori hanno caratterizzato i primi dieci mesi dell’anno per i piani inox: la debolezza della domanda e lo stato di sovrapproduzione del settore». Così Alessio Tommasini, Ceo di Euroacciai, intervenendo alla quinta edizione del webinar "Mercati Inossidabili" organizzato da siderweb.
Secondo l’imprenditore, questa dinamica ha portato a un calo continuo dei prezzi da gennaio, stimato tra l’8 e il 10%. «La prospettiva di cali continui tra i clienti ha gravato ulteriormente sulla domanda. Nei centri servizio continuiamo a parcellizzare i lotti perché i clienti vogliono approfittare al massimo della flessione del mercato. Noi, come centro servizio che lavora su misura, ne soffriamo perché incide negativamente sulla produttività dei macchinari».
Sulle prospettive di un miglioramento della domanda evidenziate dal sondaggio tra gli spettatori, il Ceo di Euroacciai resta prudente in quanto «le politiche europee e italiane per stimolo e crescita economica non sono possono essere incisive a causa dell’alto debito. Non mi aspetto una grande effervescenza della domanda».
Diverso il discorso sulle misure europee in arrivo, che prevedono una riduzione del 60% delle importazioni di fogli nastri a caldo e del 50% di quelli a freddo: «C’è la concreta possibilità che la domanda acceleri in tempi brevi, a parità di volumi, se Cbam e nuove misure commerciali verranno adottate così incisivamente come sono state presentate. Saliranno anche i prezzi e ci sarà uno spostamento della domanda verso le acciaierie europee per effetto delle difficoltà con l’import».
Inoltre, la clausola melted and poured potrebbe avere un impatto significativo: «Se i rilaminatori non potranno rivolgersi a Cina e Indonesia, non rimarranno molte acciaierie integrate con colata. Le poche rimaste potranno chiedere aumenti a fronte di maggiori richieste, con effetti inevitabili sul mercato».
Particolarmente complesso il capitolo Cbam: «Mancano ancora i documenti per il calcolo esatto dei corrispettivi. Si parla di una “sovrattassa” tra i 100 e i 300 euro la tonnellata. Se sarà nella fascia bassa del range, i fornitori ci verranno incontro. Ma se si andrà verso i 300 euro allora cambia tutto».
Secondo Tommasini, a fronte di questa incertezza, il meccanismo sta quindi bloccando il mercando delle importazioni, con effetti importanti sulla pianificazione aziendale: «Non sappiamo quanto si potrà comprare nell’ultimo trimestre dell’anno. È impossibile pianificare in un mercato in sovrapproduzione e con marginalità ridotte».
Nonostante le incertezze, Euroacciai ha in programma un piano di investimenti per i prossimi uno-due anni, con l’obiettivo di aggiornare impianti e tecnologie, migliorare la produttività e ridurre ulteriormente la carbon footprint: «Punteremo a migliorare anche gli Scope 2 e 3 insieme ai fornitori, che sono già al lavoro su questi temi», ha concluso Tommasini.
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