6 ottobre 2020
Quando si riesce a far sì che per la prima volta una donna raggiunga delle posizioni di vertice, è un po' come a se venisse rotto un tabù e all’orgoglio ed alla soddisfazione personale si aggiunge quella di un’intera categoria, e nel caso di traguardi internazionali dell’intero Paese.
Questa l’esperienza di Cinzia Vezzosi, titolare di Zetamet e presidente di Assofermet Metalli ed EuRIC, associazioni che proprio con Vezzosi hanno visto per la prima volta una donna alla guida.
«Come Assofermet abbiamo però messo in campo un vero e proprio progetto politico per far sì che si innalzasse la presenza femminile nell’associazionismo. Nel caso specifico dei presidenti di sindacato. Oggi siamo al 50% e questo testimonia che qualcosa sta cambiando. Non solo nel mondo maschile, ma anche da parte delle donne che stanno sviluppando delle sensibilità differenti».
Una vera e propria rottura di diverse barriere per Vezzosi. Barriera come quella che Vezzosi ha dovuto abbattere nel corso della propria carriera professionale in cui è stata in grado di farsi riconoscere dai titolari delle aziende clienti come un fornitore, al di là del fatto di essere una donna.
Nonostante le difficoltà incontrate, la titolare di Zetamet consiglierebbe ad altre donne di entrare nel mondo dell’acciaio: «È un lavoro mondo molto duro e molto maschile, ma dove le capacità delle donne di adattarsi al cambiamento sono un valore aggiunto per avere successo».
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