3 ottobre 2022
BRESCIA - La sostenibilità nelle costruzioni sta diventando un tema sempre più ricorrente. Anche se la sensibilità a questo argomento deve fare ancora un po’ di strada. Lo hanno convenuto i relatori del convegno «Sostenibilità e circolarità nel mondo delle costruzioni», organizzato da ANCE BRESCIA, Università degli Studi di Brescia e Ordine degli Ingegneri di Brescia durante l’evento «Futura EXPO» ospitato dal BrixiaForum. «Ormai la sostenibilità è diventata una necessità impellente per il mondo delle costruzioni – ha esordito Laura Boldi (Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Brescia) -, sulla spinta sia delle normative europee sia delle richieste di alcuni clienti». Una sostenibilità che dev’essere «ambientale, ma che vada a braccetto con la sostenibilità economica». Un’esigenza, inoltre, che si scontra con «un mondo nel quale la spinta demografica rimane molto forte – ha proseguito Marco Dettori (Consigliere delegato dalla presidenza di ANCE BRESCIA per la transizione ecologica) -, con un’attesa di imponenti migrazioni dal sud al nord del mondo per circa un miliardo di persone, alle quali andrà fornita una risposta in chiave energetica e abitativa». La sfida, quindi, appare molto impegnativa. Su quali tasti bisognerà quindi puntare per affrontarla? «Ci sono molteplici ambiti da prendere in considerazione – ha spiegato Sara Grassi (Responsabile Area “Ambiente e Territorio”, ANCE Lombardia) -, ma credo che uno dei punti più qualificanti sia la formazione del personale, in modo che che acquisisca più strumenti per far fronte al nuovo modo di costruire». Una formazione che dovrà sviscerare tematiche nuove e sfidanti, come «la digitalizzazione del cantiere, la bioedilizia, le tecniche di costruzione a secco, il rilievo digitale, la diagnostica delle strutture con metodologie non distruttive, la durabilità ed adattabilità degli edifici, la manutenzione e l’impiego ottimale dei materiali tradizionali da costruzioni» ha elencato Fausto Minelli (Consigliere e segretario dell’Ordine degli Ingegneri di Brescia). In quest’ottica, un ruolo chiave sarà ricoperto dall’Università, come illustrato da Giovanni Plizzari (Università di Brescia), secondo cui «la sostenibilità deve entrare nel DNA di tutti gli operatori, non come marketing ma come sostanza. Al momento il tema della sostenibilità non è ancora centrale per tutti gli operatori, ma sono convinto che presto diverrà un’esigenza imprescindibile». Oltre agli elementi delle costruzioni, infine, «sarà necessario trovare una destinazione ai materiali di scarto – ha concluso Sabrina Sorlini (Università di Brescia) – e riuscire a valutare la sostenibilità dei processi di costruzione degli edifici. Il tutto andrà fatto, ovviamente, tenendo sempre presente, oltre alla sostenibilità, anche la sicurezza delle costruzioni».
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