16 marzo 2021
«Ammonta a quasi 29mila miliardi di dollari lo sforzo finanziario operato dai governi e dalle banche centrali per sostenere l’economia globale durante la pandemia e per rilanciarla», a dirlo è stato Achille Fornasini, nel corso di “Scenari & Tendenze”, l’aggiornamento numero 34 dell’osservatorio congiunturale di Confindustria e Camera di Commercio di Brescia.
Dopo aver ricordato che «la Cina è stata la prima a ripartire, dopo lo stop imposto dal Covid e approfittando del lockdown del resto del mondo (con conseguente crollo dei prezzi), ha rastrellato materie prime, favorita anche del contestuale indebolimento del dollaro», Fornasini ha spiegato che «gli aumenti delle commodities, esacerbati dalla contrazione dell’offerta causata da chiusure impianti e miniere, si stanno abbattendo sulle nostre imprese, che si trovano a dover trasferire a valle, spesso senza riuscirci, i forti aumenti dei costi di approvvigionamento (materie prime, semilavorati e componentistica) a cui si sommano i costi di trasporto».
Senza trascurare, ha poi detto Achille Fornasini, «Il tema della logistica. che è oggi tra i più critici: il 60% delle merci mondiali circola a mezzo di navi porta-container. La pandemia ha ridotto il trasporto aereo cargo, che si è riversato in parte su quello marittimo. Il rientro dei container è molto più lento del normale per i tempi di movimentazione più lunghi nei porti. Così i tempi di consegna sono mediamente raddoppiati. La scarsità di container ha portato ad un aumento dei costi di nolo, tanto che che negli ultimi mesi i costi sono quadruplicati».
Da parte di Andrea Beretta Zanoni, dell’Università degli Studi di Verona, è arrivato un segnale ottimistico: «A livello sistemico – ha spiegato – i dati sono positivi perché a febbraio l’indice PMI si è attestato a 56.9, il più alto ultimi tre anni e questo fa intravedere la luce alla fine del tunnel, anche perché gli indici manifatturieri trimestrali sono positivi, con il canale estero che si segnala per le buone prestazioni dei beni strumentali intermedi».
Due, però, gli aspetti negativi che si intravedono: «Uno è quello del rischio di inflazione soprattutto alla luce di un possibile intervento sui tassi delle Banche centrali e l’altro è il debito (pubblico e privato) che a alla fine dell’anno e livello globale dovrebbe essere al 365% del PIL, con la necessità di misure da parte dei governi per gestirlo».
Nel corso dei lavori c’è stato il consueto approfondimento dedicato alla situazione locale bresciana, curato da Davide Federighini dell’Ufficio Studi di AIB.
Per consultare le slides presentate basta cliccare sull'icona
Nella foto di testa, da sinistra: Davide Fedreghini, Achille Fornasini, Stefano Allegri e Andrea Beretta Zanoni. Nello schermo: Cristina Volpi (Vice Presidente Piccola Industria Confindustria Brescia)
29 novembre 2024
Nuova edizione del siderweb TG. Credits: archivio siderweb; World Steel Association media library.
Lascia un Commento