19 febbraio 2021
Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti; che ha incontrato oggi al MiSe insieme con il ministro del Lavoro, Andrea Orlando (nella foto di testa), le rappresentanze sindacali dell’ex Ilva; al termine del confronto ha ribatito «l’importanza del settore dell’acciaio in Italia e la necessità della tutela ambientale come uno dei capisaldi dell’azione di governo». Il ministro ha anche auspicato che «Invitalia prosegua nel percorso dell’accordo».
La prossima settimana, ha poi spiegato Giorgetti, «ci saranno altri incontri con la proprietà e ci impegniamo, come governo, insieme con il ministro Orlando, a risolvere l’impegno per la Cig dei dipendenti in amministrazione straordinaria. Serve la collaborazione di tutti e con questo spirito ci prepariamo a vedere, nei prossimi giorni, il sindaco di Taranto e il presidente della Regione Puglia».
Annamaria Furlan, segretaria della Cisl, al termine del confronto ha invece detto che «questo incontro è stato certamente positivo perché i due ministri hanno ribadito che il governo ritiene strategica ed importante la produzione di acciaio nel nostro Paese ed hanno confermato l’accordo di dicembre con il governo precedente e l’ingresso di Invitalia e gli investimenti sugli impianti di Taranto».
«Quello di oggi coi Ministri Giorgetti e Orlando è stato un incontro interlocutorio, ma comunque importante per portare all'attenzione del nuovo Governo le difficoltà che vivono i laboratori di tutti gli stabilimenti ex Ilva, e in particolare quelli di Taranto. Abbiamo chiesto ai Ministri di prendere una decisione chiara, netta e definitiva su una vicenda che dura ormai da troppi anni» ha rimarcato Rocco Palombella, Segretario generale Uilm.
«Abbiamo apprezzato la volontà di Giorgetti di considerare strategica la siderurgia in Italia, di cui l'ex Ilva è un pezzo fondamentale, e che può avere una prospettiva anche grazie ai fondi del Recovery Plan. Il Ministro – continua Palombella – si è impegnato a ricomporre nel più breve tempo possibile il quadro degli attori coinvolti in questa vicenda per garantire i pagamenti arretrati alle ditte dell'indotto e si è impegnato a convocare Invitalia, per perfezionare l'accordo con AMI. Noi verificheremo e vigileremo affinché tutti gli impegni oggi presi dai Ministri vengano rispettati. Qualsiasi sarà la soluzione presa dal nuovo Governo, le nostre priorità restano il diritto alla salute per cittadini e lavoratori e la salvaguardia di tutti i posti di lavoro».
Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dà un «giudizio positivo dell'incontro per quello che abbiamo sentito oggi. Il governo ha preso alcuni impegni: uno riguarda l'integrazione per i lavoratori che sono che sono in cassa integrazione, il secondo riguarda il rapporto diretto con Invitalia affinché siano rispettati gli impegni previsti dagli accordi sottoscritti e non ci siano appigli per nessuno. Hanno dichiarato che considerano il settore dell'acciaio strategico e quindi hanno indicato anche la possibilità della golden power»
Al MiSe c’era anche la Ceo di Arcelor Mittal Italia, Lucia Morselli e alla domanda dei giornalisti su cosa succederà adesso all'acciaieria, ha risposto sorridendo: «Sempre qualcosa di molto buono».
Per la segretaria della Fiom Cgil Francesca Re David «sono emerse, oltre alla preoccupazione condivisa per una vicenda che vede ancora lontana una soluzione definitiva, alcune conferme ed alcuni impegni che possiamo considerare in qualche modo significativi. I Ministri hanno convenuto sulla necessità di colmare rapidamente il deficit di confronto sul piano industriale. Nelle condizioni date non è immaginabile arrivare ad un accordo sindacale sullo stesso entro il 31 marzo. Dopo l’incontro di oggi, attendiamo gli sviluppi e confermiamo che sarà comunque necessario un incontro in tempi ravvicinati con Arcelor Mittal, Invitalia e il Governo per dare corso agli impegni presi».
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