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Inchiesta: SMC e le sue controllate: tra dubbi e certezze

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Società vera o scatola vuota? Forse potrebbe essere questo il dubbio amletico se Shakespeare avesse ambientato la propria tragedia a Piombino, anziché in Danimarca. Difficile scegliere da dove iniziare non tanto a dare certezze, ma ad offrire ragionevoli dubbi, che in una vicenda delicata come quella di Piombino non possono e non devono esserci. Partiamo dalla società Smc (Special Manufacturing and Construction) Group e dal suo sito ufficiale www.smc-gr.com. Entriamo, quindi, nello specifico delle 12 aziende controllate citate e dall’indirizzo fornito. Secondo le indagini condotte da Siderweb con l’ausilio di contatti in loco, non esisterebbe nei registri consultabili alcuna Smc all’indirizzo av. 14 Janiver 7080 Menzel Jamil. Ne esiste un’altra, di Smc, in Tunisia però - almeno stando al registro delle imprese dello stato nordafricano – che si trova in Route de Mahida 5036 Menzel Harb nella provincia di Monstir (qui sotto un’immagine delle informazioni relative).

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Per questa azienda l’acronimo, Smc sta per “Société Metallurgique du Centre” ed il suo proprietario si chiama sì Khaled, ma di cognome fa Bayoudh,  ed è impegnato nella produzione e commercializzazione il loco di acciaio. Quest’ultimo, interpellato, dichiara di essere totalmente estraneo alla vicenda. È chiaro che la spiegazione potrebbe essere la «lentezza» di registrazione e inserimento dell’anagrafica dovuta alla costituzione della società solo a fine anno.Restando sempre in Tunisia, sembrerebbero essere di difficile reperimento anche le informazioni sulla società Asma Company, dedicata all’export di alimentari confezionati, che, stando al sito, dovrebbe essere una delle società principali di Ali Ghammagui, della quale però viene fornita solo la regione (le ricerche in materia sono ancora in corso). Su Carthago Cement Company – altra società del gruppo Smc – i dubbi sono più di uno. Il nome della maggiore società di produzione di cemento in Tunisia è la Carthage Cement, società quotata e di partecipazione statale su cui si possono reperire numerose informazioni. La sede è però a Tunisi e non a Djebel, dove c’è sì un cementifico, che però si chiama Djebel Cement. Anche in questo caso, potrebbe esserci stato un cambio di ragione sociale non ancora registrato. Uno tra i maggiori imprenditori tunisini ha dichiarato ai contatti locali di Siderweb di non conoscere assolutamente né Ghammagui né Al-Habahbeh. In un recente articolo diffuso dall’agenzia Radiocor si faceva riferimento anche all’Aks Company, che deterrebbe alcune quote di Smc insieme agli stessi Ghammagui e Al-Habahbeh. L’atto costitutivo dell’azienda nei registri c’è e risale al 14 agosto del 2013, e il consiglio di amministrazione è costituito da Khaled Jamil Al-Habahbeh, Yara Ahmed Hamed, Ali Ghammagui, Samia Boujnah, con la nomina di Khaled Hamza ad amministratore per tre anni. Il capitale sociale da 1,5 milioni di dollari americani risulterebbe completamente versato, mentre la forma giuridica scelta per i 99 anni di durata, è «Société anonyme non résidente». L’oggetto sociale indicato nel documento è molto vasto e va dalla trattazione di brevetti e licenze al rilascio di obbligazioni, alla compravendita o partecipazione in società o alla creazione di gruppi di società in Tunisia e all’estero. L’indirizzo infine è anche questo a Menzel Jamil, ma in Route d’El Alia Lazib. Torniamo ora in Italia, dato che sempre stando alla ricostruzione del collega di Radicor, tra i consiglieri della Smc tunisina figurerebbero oltre a Ghammagui, Al-Habahbeh e Aks Company, anche Amedeo Pagotto e Ruggero Biasotto. Nonostante i numerosi tentativi non è stato possibile parlare con loro nella sede della Smc Technology di Spresiano (TV) di cui Pagotto e Biasotto sono titolari al 75% e 25%. La Smc italiana pertanto potrebbe avere al massimo qualche rapporto commerciale con la quasi omonima tunisina e non comunque un legame controllata - controllante, come il portale internet potrebbe lasciar intuire. Sulle società di Abu Dhabi, le verifiche sono ancora in corso, ma salta all’occhio come sia la Acqua Mia, la Bayader Real Estate Company e la Mht General Trading abbiano i medesimi indirizzo, recapito telefonico e mail: P. O. Box: 334122 Saeed Altayer Bldg., Suite No. 301 Sh. Zayed Rd Dubai, UAE Tel. No. +971-4-3219000 Fax No.: +971-4-3219111 E-mail: info@mhcb-me.com. Abbiamo provato a chiamare il numero in questione senza ottenere alcuna risposta da nessuna delle tre società in questione. Spostandosi infine in Francia, dalle visure relative sia all’acqua Alet che alla Eas Development non risulterebbe al momento alcun collegamento con la cordata tunisina anche nell’excursus storico. Siamo a completa disposizione qualora lo stesso Khaled Al-Habahbeh o i portavoce di Smc volessero fugare definitivamente questi dubbi per trasformarli in certezze.


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