24 dicembre 2013
La vicenda Ilva ha rappresentato, in quest’ultimo anno e mezzo, la cartina di tornasole, lo specchio del declino non solo della siderurgia italiana ma di tutto il sistema Paese, drammaticamente schiacciato da una crisi culturale prima ancora che economica e da un conflitto senza precedenti tra poteri. La magistratura l’ha gestita spesso in modo unilaterale, dimostrando più volte una scarsa conoscenza dei meccanismi di funzionamento di un’azienda.
Scrivevamo l’anno scorso, citando Goya e commentando una decisione (a nostro avviso errata) della magistratura, che «Il sonno della ragione genera mostri». Pochi giorni fa una sentenza inappellabile della Cassazione, ente terzo e super partes, ha confermato le nostre valutazioni di allora ed ha revocato il sequestro da 8,1 miliardi di euro disposto dal GIP Patrizia Todisco.
Che il sonno della ragione stia lasciando spazio al risveglio della speranza? La speranza di chi sa vedere i segni della primavera anche nell’inverno più duro. È il nostro augurio per un 2014 di “concreta” speranza, per un settore che ha non solo bisogno di fermare il declino ma di avviare un percorso di rinnovamento, rinascita e sviluppo.
Buon Natale!
Emanuele Morandi
Redazione siderweb
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