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Record negativo di ribassi per lo Steel Stock Index

Il 95% dei titoli delle principali aziende siderurgiche globali perde valore in borsa

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Settimana decisamente negativa per lo Steel Stock Index di siderweb che in cui a dominare è il colore rosso. Non è il peggior risultato in termini di calo percentuale, ma è la rilevazione del 2021 in cui ci sono meno aziende in terreno positivo. Sono infatti solamente tre i titoli che hanno fatto registrare dei valori al rialzo, mentre all’infuori della «top3» tutte le società perdono valore. Nel complesso, il 95% dei titoli è quindi in negativo. Il ribasso dell’indice si attesta al 3,73%, molto vicino al benchmark dell’Iron&Steel Index che si ferma a -3,11%.

Sette giorni fatali non solo al settore siderurgico ma anche al resto degli indici azionari globali analizzati. I restanti cinque indicatori sono infatti tutti in segno meno. L’SSE Shanghai, unico in controtendenza rispetto alla scorsa rilevazione, vanifica i recenti sforzi perdendo il 2,73%. Secondo ribasso consecutivo, invece, per FTSE MIB (-0,36%), DJ (-0,79%), Eurostoxx (-1,03%) e NYSE (-0,69%).

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Euro, Dollaro e Yuan cinese

Regna ancora la stabilità sul versante dei cambi fra le tre principali valute del paniere. Nonostante le oscillazioni leggere, è la seconda settimana di deprezzamento per l’euro nei confronti sia di dollaro che di yuan cinese e di apprezzamento di quest’ultima rispetto alla valuta statunitense.  

Continuano a perdere valore i titoli quotati in dollari che per la seconda volta sulle ultime tre rilevazioni non mostrano rialzi. Le aziende in crescita sono state solamente tre nelle ultime tre settimane. Oggi la divisa americana perde il 5,35%, uno dei cali peggiori da inizio anno. In particolare, due titoli perdono più del 10% ed il peggiore dei due guadagna una posizione nella «flop3».

Una delle tre società in positivo appartiene all’euro che, visti i risultati odierni, riesce a distinguersi tra i virtuosi. Il rendimento medio delle dieci aziende del paniere è di -2,79%, cifra comunque inferiore alla discesa dell’indice di siderweb.

Stesse sorti per i titoli quotati in yuan cinese dove solamente una società incrementa il valore delle proprie azioni. Il decremento è però il più accentuato fra le tre principali valute e raggiunge il 6,95% visto che la metà delle aziende cinesi scende in doppia cifra.

C’è ben poco da commentare oggi per le 32 aziende quotate in euro, dollari e yuan cinesi. 30 di esse perdono infatti valore trascinando il rendimento medio sotto la soglia del risultato dello Steel Stock Index: -4,85%.

Top & Flop

In settimana, la media dei cali quadruplica in valore percentuale quella delle salite. «top3» sull’ordine del 3% contro la classifica dei peggiori ampiamente in doppia cifra. Al di fuori dalle due graduatorie non troviamo altri titoli in crescita. Nella rilevazione odierna, se non fosse stato per tre aziende che fanno eccezione, avremmo infatti rischiato di non riempire il podio della «top3».

La classifica dei tre migliori odierna è un po’ più variegata del solito. Geograficamente parlando si spinge infatti anche verso occidente per includere un’azienda europea, Per il resto, almeno due posizioni su tre non ne vogliono sapere di scollarsi dall’Estremo Oriente. Testa del podio che appartiene appunto ad una cinese che appare nelle nostre graduatorie per la terza volta nelle ultime quattro settimane. Fangda Steel (3,61%) ha collezionato ben tre prime posizioni in «top3» intervallate da un piccolo ribasso. Oggi il titolo si mostra in controtendenza sui compagni cinesi e continua a mantenersi attorno ai livelli di massimo storico. Segue in seconda posizione il produttore spagnolo di acciaio inossidabile Acerinox (3,36%) che si riprende dopo i recenti cali. Il valore delle sue azioni ha seguito da aprile ad oggi prima una parabola discendente ad inizio estate, poi un’altra ascendente che ha riportato la quotazione sui livelli primaverili che rappresentano i massimi storici. Chiude la graduatoria una coreana: Daechang Steel. L’aumento dell’1,42% solitamente non fa notizia, ma nelle rilevazioni odierne consente di ottenere addirittura un posto in «top3». La variazione rimane comunque più simile ad un assestamento.

La «flop3» settimanale fa il giro del mondo portando un continente per ogni posizione. Per quanto riguarda invece i settori, la classifica è rappresentata per due terzi da compagnie minerarie. Nelle scorse rilevazioni abbiamo visto come la volatilità del mercato minerario costringa i player del settore ad una controffensiva per evitare di stagnare nella situazione di crisi. Ciò spinge gli investitori di borsa verso altre categorie di investimenti, lasciando le aziende minerarie in balia del mercato. Oggi la prima posizione passa da Vale a Fortescue Metals (-17,06%). Il calo di quasi un quinto del valore delle azioni porta il titolo al minimo del 2021, ad una quotazione (poco più di 15 dollari australiani) che non si verificava da più di un anno. Perde il 12,83% Companhia Siderurgica Nacional che ha pesantemente perso valore da agosto ad oggi. Per la società brasiliana il valore toccato è il più basso da gennaio ed è il frutto di continue e graduali discese negli ultimi due mesi che hanno avuto un picco proprio negli ultimi sette giorni. Terza variazione peggiore per la cinese Hunan Valin (12,37%) che figurava la scorsa settimana in «top3» con un incremento percentuale molto simile a quello odierno. Questo calo va quindi a compensare il buon risultato dell’ultima rilevazione vanificando i progressi fatti. Il titolo, tra alti e bassi, viaggia ormai sugli stessi valori dalla scorsa primavera.

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BHP risponde alle altre aziende minerarie presentando il proprio obiettivo green

Abbiamo parlato molto ultimamente del mercato minerario e di come le iniziative delle aziende del settore siano mirate a contrastare il periodo di congiuntura negativo che stanno attraversando. Dopo che Fortescue, Rio Tinto e Vale hanno dichiarato i loro obiettivi per raggiungere un modello di business sostenibile nel futuro prossimo, anche BHP in settimana si è unita ai colleghi. La principale azienda mineraria globale mira a ridurre le emissioni di carbonio per raggiungere il livello zero entro il 2050. Per fare ciò, la compagnia ritiene sia importantissimo formare i propri clienti ed agire quindi sulle emissioni indirette attraverso l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili. Di contro, il settore siderurgico potrebbe essere, per caratteristiche intrinseche, uno dei più lenti ad attuare la decarbonizzazione e, nonostante i buoni propositi, BHP ha per ora dichiarato solamente l’obiettivo senza definire un percorso strategico per il suo raggiungimento. Nel frattempo, in Australia sono già partite sperimentazioni per l’utilizzo di idrogeno nella produzione di acciaio privo di carbonio.

 

Su chi investire? I consigli degli esperti

Anche questa settimana riproponiamo i consigli degli esperti su come e soprattutto su chi investire i propri risparmi e perché. Oltre a NUCOR, che rimane una delle aziende preferite dagli analisti di borsa, questa settimana presentiamo tre nuove realtà interessanti:

  • TERNIUM: l’azienda con sede in Lussemburgo opera in più settori diversificando il suo portafoglio prodotti. Fornisce infatti l’industria delle costruzioni, l’automotive, gli elettrodomestici, l’energia ed i trasporti. Nel secondo trimestre 2021 le vendite sono più che raddoppiate portando l’utile alla soglia del miliardo e mezzo. Secondo gli esperti, la quotazione del titolo a fine settembre potrebbe essere aumentata di 5 dollari su settembre 2020. Sempre per restare nel campo green, Ternium ha stipulato ad agosto un memorandum of understanding con Vale per avviare studi mirati allo sviluppo di impianti che produrranno acciaio a zero emissioni. Il primo step dichiarato è quello della loro riduzione del 20% entro il 2030.
  • RELIANCE STEEL&ALUMINUM: il suo portafoglio prodotti è molto ampio ed il punto di forza dell’azienda sono gli innumerevoli servizi offerti ai clienti. Dopo aver pubblicato il bilancio trimestrale con un risultato operativo di quasi mezzo miliardo di dollari, ci si aspetta che il titolo della società possa crescere fino alla fine di questo trimestre triplicando il suo valore rispetto ad un anno fa. Da segnalare che ad inizio agosto Reliance ha acquisito il distributore leader di prodotti tubolari per l’edilizia negli Stati Uniti Merfish United. Con questa mossa l’azienda mira a migliorare il servizio offerto ai clienti diversificandolo ancora di più il business.
  • COMMERCIAL METALS: l’azienda americana produce, ricicla e commercia internazionalmente numerose categorie di prodotti. Nel mese di maggio CMC ha ottenuto il permesso da Maricopa County Air Quality Department per la realizzazione di un impianto in Arizona per la produzione di tondo e laminati mercantili con utilizzo di tecnologie definite “environmentally friendly”.

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