17 febbraio 2020
Settimana di ripresa per lo Steel Stock Index che avanza dell’1,7% in contrasto con l’andamento dell’indice Iron&Steel che perde quasi l’1%. In ripresa anche gli indici di borsa asiatici e in particolare i cinesi. Positiva la settimana per le società europee mentre contrastato l’andamento per asiatiche e statunitensi.
Top e flop
Medaglia d’oro della settimana per Xinjiang BaYi Iron & Steel che avanza dell’8,9%. Riprende la divisione di BaoSteel dopo i ribassi della scorsa settimana a causa del coronavirus. In una recente dichiarazione del gruppo, la crescita del settore automobilistico cinese è vista in calo comportando così una riduzione nella domanda di acciaio per il settore, e in particolare, impattando negativamente sul gruppo che aveva messo in cantiere due nuove tipologie di acciaio specifiche per auto elettriche. Secondo posto per la francese Vallourec che segna un +4,7%, che, in attesa dei risultati del 2019, chiude lo stabilimento di Reisholz in Germania dopo un 2019 segnato dal crollo della produzione di tubi in Germania. In terza posizione riprende quota la cinese Fangda Steel con +4,5% rispetto al -12,8% della scorsa settimana.
Dal lato dei peggiori, la classifica è dominata da società asiatiche. Primo posto per Steel Authority of India con -9,7%. La società perde terreno durante l’intera settimana nonostante i risultati del terzo trimestre dell’esercizio finanziario 2019-20 abbiano segnalato una crescita del 3% in termini di produzione e 26% per le vendite. A far scendere il titolo sono i prezzi al ribasso che hanno danneggiato la performance di tutto il comparto siderurgico. Seconda peggior performance settimanale per la giapponese JFE Steel Corporation con -8,9% che ha annunciato la decisione di mettere in pausa parte delle due operazioni di produzione di lamiere in Giappone a causa del crollo della domanda e della debole situazione economica globale. I 360 lavorati addetti agli stabilimenti in questione verranno trasferiti in altre posizioni. JFE Steel segue quindi la mossa precedentemente intrapresa da Nippon Steel che a sua volta ha dichiarato la chiusura di uno stabilimento ad Hiroshima entro il 2023. Infine, terza peggior performance per Tata Steel con -7,7% che, come Steel Authority of India, nonostante i buoni risultati archiviati nel quarto trimestre e nei 9 mesi dell’esercizio finanziario 2019-2020, risente della precaria situazione economica mondiale e delle debolezze del settore.
Sotto la lente
Tra le varie chiusure di stabilimenti, si aggiunge anche la notizia della statunitense Worthington Industries (-1,4%) che prevede di chiudere il proprio stabilimento adibito alla produzione di attrezzature per il settore petrolifero entro il 31 maggio. I 122 dipendenti dello stabilimento avranno l’opportunità di trasferirsi a Bremen nello stato della Georgia.
Made in Italy
Contrastata la settimana per le siderurgiche italiane. Danieli perde l’1% mentre Tenaris risale del +2,4%. In ripresa il gruppo di Dalmine grazie alla ripresa del petrolio.
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