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Il minerale di ferro tocca record semestrale

Il rottame invece resta ancora in controtendenza

Minerale di ferro in crescita ma senza volatilità. Rottame debole

Dall’inizio di settembre il prezzo del minerale di ferro importato in Cina ha continuato a registrare segnali di ripresa dai livelli di 65 dollari la tonnellata CFR Qingdao. La scorsa settimana, però, l’indice specifico di Kallanish ha toccato il punto più alto dalla metà di marzo di quest’anno, confermando che il mercato cinese, nonostante la volatilità, continua ad avere una performance più che soddisfacente.

Il 13 settembre l’indice per il minerale di ferro 62% FE ha raggiunto 69,27 dollari la tonnellata CFR Qingdao. Subito dopo aver toccato questo record semestrale, il prezzo ha ripiegato un pochino, tornando a 69,09 dollari la tonnellata ad inizio di questa settimana.

Osservando l’andamento del prezzo del minerale di ferro negli ultimi mesi si nota che la volatilità è stata abbastanza limitata, continuando a muoversi tra i 62 e i 69 dollari la tonnellata; ciononostante la netta ripresa del valore dal fondo annuale toccato a luglio dimostra che il settore rimane in buona forma. Da inizio gennaio ad oggi il prezzo medio del minerale di ferro si è mantenuto poco al di sopra dei 70 dollari la tonnellata a fronte di un valore medio registrato durante tutto il 2017 di poco sopra 73 dollari la tonnellata.

In controtendenza durante l’ultimo mese si è mosso, come noto, il rottame turco, a causa delle difficoltà dovute al raddoppio dei dazi americani nei confronti delle importazioni turche e la conseguente ulteriore caduta del valore della lira. La scorsa settimana l’indice Kallanish dedicato al rottame HMS 1/2 importato in Turchia è sceso di 1 dollaro la tonnellata a 319 dollari la tonnellata CFR Turchia.

Nel breve periodo la maggiore incertezza per il prezzo del rottame globale viene dai problemi che stanno riscontrando le acciaierie turche per vendere i prodotti lunghi nel mercato internazionale. È possibile che a causa della poca competitività sui mercati, le acciaierie saranno costrette a fare scendere di nuovo il prezzo del rottame per dare una spinta alla domanda di tondo da esportazione.

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Opportunità e rischi: i prezzi dei prodotti finiti cinesi in leggera flessione

Mentre il prezzo del minerale di ferro recupera, però, i valori dei prodotti cinesi finiti hanno subito una leggera flessione la scorsa settimana a causa dell’incertezza creata sul mercato dall’annuncio che le politiche di controllo della produzione nel periodo invernale in Cina non avranno una percentuale fissa di riduzione dell’output. Negli ultimi giorni l’incertezza sembra essere rientrata un pochino dopo le informazioni che i governi locali cinesi probabilmente imporranno dei limiti fissi per la produzione in modo autonomo, abbassando quindi la disponibilità dei prodotti sul mercato.

Nonostante la flessione, è da notare che i prezzi dei prodotti finiti in Cina rimangono a livelli elevati e assicurano una marginalità importante ai produttori cinesi sulle vendite locali. I valori del tondo e dei coils domestici, al momento, rimangono ben al di sopra dei livelli registrati a settembre 2017 mentre il minerale di ferro è oltre il 5% meno caro, assicurando quindi uno spread molto interessante sulle vendite.

Nello specifico l’indice per il prezzo dei coisl a caldo cinesi è a 4.340 yuan la tonnellata, circa 400 yuan al di sopra rispetto al valore di metà settembre 2017. Il tondo, invece, agli attuali 4.380 yuan la tonnellata è salito rispetto allo scorso anno di quasi 500 yuan la tonnellata.

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Europa nel mondo: l’attività sul contratto del rottame LME sale, il tondo scende

Durante gli ultimi mesi il London Metal Exchange ha continuato a vedere l’attività sul suo contratto dedicato al rottame turco in crescita, confermando l’interesse per il nuovo prodotto lanciato sul mercato a fine 2015. Nello stesso momento, però, il contratto equivalente dedicato al tondo FOB Turchia ha registrato un forte calo dell’attività.

Ad agosto il differente andamento dei due contratti è apparso chiaro. Mentre per il rottame il London Metal Exchange ha registrato scambi per un totale di 628mila tonnellate, per il tondo solamente l’equivalente di 27mila tonnellate sono state scambiate attraverso il contratto esistente. Da maggio ad oggi il contratto del rottame ha sempre visto i volumi mensili crescere, fino al record assoluto registrato ad agosto; per il tondo invece anche il confronto con il 2017 è implacabile. Lo scorso anno tra maggio e agosto si erano scambiati l’equivalente di 198mila tonnellate di tondo, nel 2018 durante lo stesso periodo gli scambi non hanno raggiunto nemmeno quota 100mila tonnellate.

L’andamento dell’interesse nei confronti dei contratti del London Metal Exchange appare ovviamente in linea con le attese di molti analisti. Il sistema di coperture e speculazione, infatti, sembra avere più successo per quel che riguarda le materie prime come il rottame e il minerale di ferro, mentre i prodotti finiti specifici soffrono della minore liquidità del mercato. Come già anticipato, il London Metal Exchange sta preparando il lancio di contratti dedicati ai coils a caldo in Europa, Cina e Stati Uniti, ma la divisione dell’interesse e quindi della liquidità su tre contratti diversi potrebbe rischiare di non aiutare il successo di questi singolarmente.

Fronte Italia: quale impatto dalla discesa dei coils globale?

Da metà agosto ad oggi tutti i maggiori indicatori internazionali per il prezzo dei coils hanno subito una flessione importante. Osservando gli indici Kallanish si nota che il prezzo dei coils a caldo esportati dal Mar Nero e dalla Cina hanno perso tra i 20 e i 30 euro nel giro di un mese.

Nel mercato turco poi, nello specifico, il crollo è stato più accentuato a causa della crisi della lira. Dal 13 agosto ad oggi il prezzo domestico del coils a caldo turco è sceso di circa 40 euro la tonnellata, fino agli attuali 490-495 ex-works. Tenendo conto che la Turchia oggi è il principale competitor dei produttori europei per la fornitura dei clienti continentali, è più che giustificata la leggera apprensione e incertezza che si sta vivendo nel mercato dei coils in Europa in queste settimane.

Mentre i produttori locali sia in Italia che in Nord Europa continuano a cercare di annunciare rialzi o a tenere sui loro livelli di offerta, la situazione del mercato globale sembra indicare la necessità di una correzione. In aggiunta la disponibilità di quote per le importazioni in Europa rimane relativamente alta, dando quindi la possibilità oggi di ordinare materiale importato in consegna entro fine anno senza troppe apprensioni.

Dalla Turchia i coils a caldo possono essere ordinati oggi a 530 euro la tonnellata CIF Italia, mentre lo zincato a 570-590 euro la tonnellata CIF, quasi 50 euro la tonnellata meno delle offerte dei produttori italiani.

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Cliccando sull'icona undefined è possibile scaricare il report completo in formato PDF.


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  • Commento utente

    Hps Steel

    Non concordo su alcuni aspetti di questo articolo Il rottame turco si è comunque riposizionato sui livelli di luglio (HMS80/20 a 317 USD CFR medio) Se parliamo di HRC , sono certamente scesi, ma i prezzi su base CFR , tradotti in Euro restano non attrattivi da parte dei clienti italiani che preferiscono approvvigionarsi a prezzi identici ma con servizio e condizioni diverse dall'import Non si parla neppure nell'articolo della nuova legge urgente entrata in vigore in Turchia per difendere la moneta locale, che impone a tutti i "grandi" operatori in valuta estera (sia import, che export) di convertire immediatamente l'80 % del valore di ogni transazione in valuta locale. Traduzione : costi e tempi dilatati. E questo, rappresenta un ulteriore elemento che fa pensare ad una tenuta, oppure addirittura al rilancio dei prezzi turchi.

  • Commento utente

    Emanuele Norsa

    Grazie per il suo commento. Secondo il nostro indice il prezzo medio del rottame turco a Luglio è stato $345/t, circa $20/t in più rispetto all’ultimo valore spot di $325/t. Certamente il rimbalzo dei prezzi turchi dal fondo toccato durante Settembre è in corso, ma non sembra essere forte al punto di riportare i prezzi ai valori precedenti ad Agosto per il momento (il tondo turco per esempio continua ad essere offerto ai livelli più bassi da Luglio 2017). Dal punto di vista delle importazioni di HRC in Sud Europa è innegabile che con offerte a EUR515/t CFR oggi l’interesse dei compratori è aumentato. Non è un caso che in Italia, dove la presenza di offerte turche è maggiore, il prezzo del HRC ha sofferto negli ultimi mesi, mentre in Nord Europa il mercato ha continuato ad essere forte.


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