
Laminati mercantili: mercato poco brillante ma non fermo
Fornelli (AFV Beltrame Group): «Il Pnrr ha stimolato la domanda italiana di tondo e ne ha aumentato i consumi»
9 settembre 2025 Translated by Deepl
Il 2025 per il mercato siderurgico si sta rivelando un altro anno di transizione. Questa la frase con la quale si potrebbe riassumere l’intervento del direttore commerciale di AFV Beltrame Group, Enrico Fornelli, durante il webinar MERCATO & DINTORNI di questa mattina, dal titolo"Acciai lunghi al carbonio tra mercato e Pnrr".
Una fase di cambiamento che, secondo Fornelli, riguarda tutti i prodotti siderurgici in generale, sia piani che lunghi. Per quanto riguarda questi ultimi, grazie ai progetti finanziati dal Pnrr, «le travi hanno performato in modo significativo, ma è stato il tondo per cemento armato a brillare in termini di volumi e, anche se in misura minore, in termini di ricavi. In questo senso, l’apertura dei grandi cantieri, soprattutto ferroviari, e l’avvio di importanti opere pubbliche stanno dando linfa al comparto e ne stanno aumentando il consumo in Italia». I laminati mercantili, invece, «hanno usufruito meno di questa misura e gli ordini sono arrivati soprattutto dalle carpenterie. Tuttavia, per AFV Beltrame Group il principale cliente è il commercio, anche se in questo comparto spesso è bypassato nelle grandi opere. Pertanto, il segmento in questi otto mesi ha visto una domanda più tranquilla, seppur con brevi momenti di ripresa, e pertanto navighiamo a vista. Tuttavia, anche se non brillante, il mercato dei laminati mercantili non è fermo», ha sottolineato Fornelli.
In questo contesto, il direttore commerciale di AFV Beltrame Group ha sottolineato che a livello di prezzo i produttori di laminati mercantili, «seppur chiedendo aumenti nell’ordine di 30 euro la tonnellata», sono riusciti ad ottenere «un +20 €/t».
L’acciaio è ora in attesa dell’entrata in vigore definitiva dal 1° gennaio 2026 del Cbam e di capire quali effetti potrà avere sul mercato. Ci stiamo avvicinando a grandi passi a questa scadenza e «tutto il settore è ben conscio dei cambiamenti che dovranno avvenire, ma permangono dei dubbi. Non è ancora tutto perfettamente chiaro e, come tutte le cose nuove, questo genera dei timori, delle paure». Ci sono alcuni punti che richiederebbero ulteriori valutazioni: «L’impatto misto di Cbam ed Ets e l’estensione della misura a valle. In primo luogo, la riduzione di quote di CO2 gratuite a partire dal 2026, fatta in modo uguale per tutti, impatta in modo diverso sulle aziende e, soprattuto, a seconda dei prodotti. Questo deve essere una fonte di discussione, perché il recupero di competitività è molto maggiore per i piani, più soggetti alle importazioni estere». Poi, in secondo luogo, è in fase di valutazione l’estensione della misura a valle, che «sarebbe fondamentale per tutti i comparti manifatturieri e industriali europei, perché così facendo si limiterebbero anche le triangolazioni di prodotti effettuate dai Paesi più inquinanti. Sarebbe inutile chiudere la porta per lasciare aperte le finestre», ha concluso Fornelli.
MERCATO & DINTORNI | Acciai lunghi al carbonio tra mercato e PNRR

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