4 giugno 2025 Translated by Deepl
Un prezzo per i coils a caldo sotto i 600 euro la tonnellata sarebbe, secondo diversi operatori, molto critico, sia tecnicamente – metterebbe ancora più sotto pressione i margini dei produttori – che psicologicamente. E la precedente fase rialzista, da ottobre 2024 ad aprile 2025, sarebbe stata «sostenuta da misure regolatorie, come dazi e salvaguardie, non dalla domanda reale, che è ancora stagnante».
Lo ha spiegato il Market Analyst and Editor di siderweb, Stefano Gennari, aprendo i lavori del webinar di siderweb MERCATO & DINTORNI, dedicato proprio ai prodotti piani.
«I prezzi base in Nord Europa sono intorno ai 620-640 euro la tonnellata, in Italia sono calati di circa 20 euro dopo Made in Steel e arrivati recentemente ai 600 euro» ha specificato Gennari.
I driver dei prezzi dei coils a caldo in Europa, ha detto ancora, premono quasi tutti verso il basso «nel breve termine. Il problema resta la debolezza della domanda finale, unita all’aggressiva competizione internazionale. Ritengo che lo scenario per i prezzi rimarrà debole nel prossimo periodo».
Settori utilizzatori chiave, come l'automotive, «continuano a mostrare debolezza a causa di tassi di interesse elevati e incertezze macroeconomiche e normative. Le materie prime, come minerale di ferro e rottame, mostrano volatilità, ma al momento non stanno condizionando i prezzi in modo significativo». A ciò andrebbero sommati la «possibile deviazione di volumi verso l’Ue a seguito dell'annuncio di Trump di raddoppio dei dazi sull'acciaio al 50%» e il Cbam, «che entrerà in vigore a gennaio 2026, ma che potrebbe già influenzare le strategie di importazione».
Redazione siderweb
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