28 maggio 2024
Il settore degli acciai speciali continua a mostrarsi in difficoltà, quando ci avviciniamo alla fine di questo primo semestre 2024, e, in mancanza di segnali di un cambio di rotta immediato, le speranze di ripresa delle aziende del comparto sono riposte nel 2025. Dell’andamento del mercato nei primi mesi dell’anno hanno parlato Giovanni Bajetti, direttore commerciale e marketing di Acciaierie Venete, ed Eric Mattioli, direttore generale di Interacciai, durante il webinar “Acciai speciali verso il secondo semestre” di questa mattina.
Il tendenziale calo dei prezzi, per quanto riguarda il segmento degli acciai speciali lunghi, ha inciso significativamente sui produttori, come ha sottolineato Giovanni Bajetti: «Il primo trimestre dell’anno in termini di risultati effettivi, ovvero di fatturato e consegnato, è stato a malapena sufficiente ed è andata peggio per gli ordini acquisiti, soprattutto a marzo e ad aprile a causa delle difficoltà dei volumi e delle quotazioni. Questo significa che il secondo trimestre sarà ancora peggiore rispetto al primo per la marginalità». A incidere, anche l’andamento del rottame: «Si sono rotti equilibri storici – ha detto Bajetti – ed è da diversi di mesi che notiamo un’incoerenza tra il rottame e il mercato siderurgico. Infatti, il rottame per la prima volta non ha accompagnato verso il basso il mercato, sia in termini di ordini che di prezzi. Questo è un fenomeno nuovo e grave per l’industria siderurgica, perché non c’è più connessione tra il prezzo di vendita e quello della componente principale della produzione da forno elettrico». Un disequilibrio che «potrebbe diventare strutturale e che può rappresentare una variabile di difficile gestione per il nostro comparto».
Rispetto alla trattativa per gli asset di Ascometal, il direttore commerciale e marketing Acciaierie Venete ha confermato quanto scritto da siderweb: «Non è cambiato il nostro interesse, ma è diventato veramente problematico perché c’è stato un progressivo deterioramento delle condizioni originariamente pattuite. Sono pessimista affinché l’operazione riesca ad andare in porto».
Comparto degli acciai speciali che sta mostrando difficoltà anche dal punto di vista della distribuzione, come ha evidenziato Eric Mattioli: «L’acquisito e lo spedito danno idea dello stato di salute della clientela e, se valutiamo solo questi primi mesi del 2024, i risultati sono pessimi. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che il periodo attuale segue due anni e mezzo di fortissima crescita. Tutti si aspettavano un periodo di flessione, ma non potevamo prevedere che questo durasse così a lungo. Infatti, l’inizio dell’anno è figlio di una tendenza iniziata nell’ultimo trimestre del 2023, quando abbiamo visto i prezzi andare sotto pressione e, con la contrazione dei volumi di venduto, mettere le aziende del commercio in difficoltà dal punto di vista della marginalità».
In assenza di segnali di ripresa del mercato nel breve periodo, in particolare con le crisi geopolitiche in corso, le speranze sono riposte nel prossimo anno: «Non vedo le basi per un rapido cambiamento dello scenario attuale – ha continuato Mattioli –, perché le variabili che impattano in modo negativo sulla filiera siderurgica persistono. In particolare, notiamo che continuano ad agire alcuni elementi che frenano i consumi e, trovandoci in una fase di destoccaggio, il consumo apparente è assente. Verso la fine del 2024, dopo le elezioni europee e statunitensi, comprenderemo meglio quali politiche saranno implementate dai Governi e quali impatti avranno. Questa situazione crea attendismo e prudenza sul mercato e un cambio di marcia potrebbe arrivare nel 2025».
Federico Fusca
30 aprile 2025
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