7 maggio 2024 Translated by Deepl
Le dinamiche cinesi e la transizione green stanno modellando il presente e influenzeranno il futuro del mercato del minerale di ferro e del coke. Questa la lettura fornita da Gianpietro Gisimundo, senior trader iron ore di Duferco, durante il webinar MERCATO & DINTORNI di questa mattina.
Secondo Gisimundo, infatti, in qualità di principale importatore a livello mondiale di minerale di ferro, è la Cina il faro a cui guardare per capire le dinamiche di mercato di questa materia prima. Quanto accade all’interno del Dragone, «l’andamento dello stock e della sua produzione di acciaio, ha un effetto sull’andamento dei prezzi del minerale. A inizio anno abbiamo visto come il ristoccaggio cinese abbia spinto il prezzo fino a 140 $/t, per poi assistere a una frenata degli acquisti che lo ha riportato sotto i 100 $/t. Ora, con un miglioramento della domanda cinese e il ritorno all’export, siamo a quota 120 $/t». Una forte volatilità, evidenziata nell’arco di un trimestre, che suscita incertezza in vista del futuro a breve termine, in quanto «l’aspettativa – continua il senior trader iron ore di Duferco – è per un assestamento verso il basso, attorno ai 100 $/t. Molto dipenderà, ovviamente, a ciò che accadrà della Cina».
Un altro fattore che sta riorientando il comparto delle materie prime – e lo influenzerà sempre di più nei prossimi anni – è la transizione green dell’acciaio: «I principali gruppi siderurgici europei stanno avviando tantissimi progetti per la costruzione di impianti di riduzione e l’installazione di forni elettrici. Questo porterà a un cambio di carica, ma non di sostanza: il minerale rimarrà, ma in forma di pellet». Non solo l’Europa si sta muovendo in questa direzione, c'è una tendenza generalizzata nel mondo: «In Medio Oriente si stanno costruendo impianti per la pellettizzazione e l’Hbi per sfruttare la presenza di gas naturale e quindi ridurre notevolmente i costi. Lo stesso sta avvenendo in Brasile e in Australia, che hanno una notevole quantità di energia rinnovabile a basso costo».
Questa transizione produttiva sta dunque portando, da un lato, il minerale di ferro a cambiare forma; dall’altro, per il coke «si attende una graduale riduzione del suo utilizzo, ora in Europa e poi nel resto del globo, in quanto non serve all’elettrosiderurgia».
Federico Fusca
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