9 febbraio 2024 Translated by Deepl
L’anno appena iniziato sarà «cruciale». Così COFACE ha decritto i prossimi mesi nello studio pubblicato a seguito della 28^ edizione della Conferenza Rischio Paese organizzata dal gruppo francese. «Impegnativo, ricco di avvenimenti, vivace, decisivo, cruciale... non mancano gli aggettivi per descrivere l'anno appena iniziato – si legge nel testo -. Dopo un 2023 piuttosto turbolento, che alla fine si è rivelato migliore del previsto, il 2024 si preannuncia tanto decisivo quanto incerto. Con l'intensificarsi delle tensioni geopolitiche a livello internazionale, in un contesto di antagonismi e rivalità strategiche sempre più forti, non meno di 60 elezioni nazionali (presidenziali e/o legislative) caratterizzeranno l'anno, in un contesto politico e sociale a dir poco deteriorato. Per dirla senza mezzi termini: l'unica certezza che possiamo avere, alla fine, è quella di essere di essere sorpresi».
In questo contesto, prosegue COFACE, la macroeconomia è diventata un derivato degli equilibri (geo)politici e, conseguentemente, «il nostro scenario centrale, che rimane quello di un atterraggio prolungato ma ancora morbido per l'economia globale (+2,2% dopo il +2,6% del 2023), è più simile a un crinale che a una strada». I rischi associati sono molti: oltre alla geopolitica, la battaglia contro l’inflazione appare ancora lungi dell’essere vinta, con conseguenze sui tassi e sui costi dell’indebitamento. «La sfida per il 2024 sarà quella di verificare se l'inasprimento monetario in atto da oltre 18 mesi sarà sufficiente a compiere l'"ultimo miglio" e a riportare l'inflazione al 2%».
«A prescindere da ciò – avverte COFACE -, e salvo incidenti, il contesto dei tassi d'interesse a cui tutti gli agenti si sono abituati nel corso degli ultimi anni è ormai passato, mentre il volume del debito da rifinanziare aumenterà gradualmente». Ci sono quindi tutte le ragioni per credere che la tendenza all'incremento delle insolvenze a cui assistiamo da oltre un anno continuerà. «Questo rimane il principale rischio endogeno del nostro scenario centrale: che il circolo virtuoso che finora ha combinato basse insolvenze, un mercato del lavoro resiliente e il risparmio delle famiglie venga sostituito da un circolo vizioso che combina l'accelerazione delle insolvenze, l'aumento della disoccupazione, un netto rallentamento dei salari e, in questo contesto, un aumento del risparmio delle famiglie».
Di seguito la mappa del rischio-Paese elaborata da COFACE e quella del rischio dei settori industriali nell’area dell’Europa Occidentale.
(clicca sull'immagine per ingrandirla)
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