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Sergio Tudanca (automotive sales manager): già oggi viene calcolata l'impronta carbonica dall'inizio alla fine

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Il gruppo spagnolo Sidenor, tra i leader in Europa nella produzione di acciai speciali lunghi, ha ridotto le emissioni di CO2 del 42% tra il 2005 e il 2020 e le abbasserà del 60% entro il 2030, fino ad azzerarle completamente entro il 2050. Già ora è in grado di emettere documenti che certificano che il cliente ha assunto la responsabilità della propria impronta di carbonio, contribuendo alla riduzione di gas a effetto serra attraverso il finanziamento di progetti di compensazione delle emissioni del portafoglio di Sidenor. Di questo e molto altro siderweb ha discusso con Sergio Tudanca, automotive sales manager del gruppo che ha partecipato alla tre giorni di Made in Steel.

Dopo gli anni 2021 e 2022, che sono stati in gran parte positivi per la siderurgia, come sono stati i primi mesi del 2023 dal punto di vista di Sidenor? Può anticipare alcune cifre del bilancio 2022?

Il primo trimestre del 2023 è stato leggermente migliore delle previsioni nel settore automotive, buono anche nel settore petrolifero e leggermente peggiore nel resto delle nostre attività (distribuzione, industria eolico ecc.). Nel 2022 Sidenor ha registrato ricavi di circa 1 miliardi di euro e venduto circa 660mila tonnellate. Il gruppo conta 1.750 dipendenti.

A settembre 2022, a causa degli elevate costi energetici, Sidenor aveva dovuto sospendere la produzione nel treno di laminazione di Reinosa, che produce barre per il settore automobilistico. Come è ripartita la produzione? La situazione dal punto di vista dei costi è diventata sostenibile?

La decisione è stata presa in base ai costi (gas naturale) e alla domanda. Il servizio di Sidenor è stato coordinato in modo efficiente e i nostri clienti non hanno sofferto ritardi, poiché abbiamo un altro laminatoio con le stesse caratteristiche che ci permette di mantenere il servizio regolare. L'attività dell'impianto Sidenor di Reinosa prosegue con lo stesso personale (130 dipendenti) concentrato nelle operazioni di trattamento termico e finitura (6mila tonnellate al mese). La situazione tuttavia continua ad essere tesa in termini di costi e domanda. Fortunatamente, non è la stessa di sei mesi fa, ma il gas è tuttora tre volte più costoso rispetto a due anni fa e la domanda non si è ancora ripresa del tutto. 

Quali sono le prospettive per i prossimi mesi? In particolare, quali sono le criticità da superare e quali le possibili opportunità da cogliere?

La nostra attuale previsione per il 2023 è che il mercato rimarrà stabile per diversi settori. È vero che, dopo la pandemia di Covid, il mercato è in preda all'incertezza e la domanda potrebbe diventare volatile a causa di molti fattori in movimento, come la guerra in Ucraina, il cui sviluppo potrebbe influire nuovamente sulle risorse energetiche nella seconda parte dell'anno. Inoltre, l'aumento del costo del denaro volto a moderare l'inflazione potrebbe avere un impatto sulla riduzione dell'attività dell'economia.
Nel breve termine, è evidente che le risorse energetiche in Europa sono tornate ad essere un fattore cruciale per la difesa della competitività. Inoltre, l'aumento del costo del denaro potrebbe congelare l'economia e quindi rallentare alcuni investimenti. L'attività siderurgica nel comparto delle barre SBQ si concentra nel medio termine su altre sfide, come il cambiamento della domanda proveniente dall'elettrificazione dell'industria automobilistica. Questo punto tuttavia è affrontato da Sidenor da tempo attraverso un robusto processo di diversificazione iniziato diversi anni fa.
Quanto alle opportunità, in Sidenor nutriamo grande aspettative per il futuro sulla base di fondamentali industriali forti e un’adeguata solidità finanziaria. Stiamo fondando questo futuro sull'innovazione, per esempio attraverso la proposta di “Sidenor Green Steel” che nasce dalla nostra forte dedizione alla sostenibilità dei nostri processi. L'ESG e in particolare la sostenibilità ambientale diventeranno sicuramente una delle sfide più importanti per il comparto SBQ negli anni a venire e Sidenor la sta affrontando con uno sviluppo ampiamente portato avanti negli ultimi anni, ad esempio con l'opportunità che Sidenor offre ai suoi clienti di acquistare acciaio carbon neutral. 

Ci sono settori utilizzatori che stanno registrando performance migliori rispetto ad altri?

Ora che la crisi dei semiconduttori è stata quasi superata, l'automotive sta performando in modo leggermente migliore del previsto. 

Quali sono stati gli ultimi investimenti da parte di Sidenor e quali piani ha in serbo il Gruppo per il futuro?

Da quando Sidenor ha rilevato le attività di Gerdau Europe nel 2016, abbiamo messo in atto un forte processo di investimento e di concentrazione industriale con una somma superiore a 200 milioni di euro nel periodo 2017-2022, concentrandoci principalmente sulla nostra gamma di prodotti di diametro tra i 20 e i 120 mm e sul rafforzamento delle nostre attività a valle negli acciai speciali (bright steel).
Gli investimenti futuri si concentrano sull'analisi approfondita della domanda di sezioni più grandi come quella di laminati (diametri 120-300/340 mm). In base agli studi in corso, Sidenor prenderà decisioni per l'implementazione delle nostre SBQ sotto forma di sezioni laminate più grandi.

Quali sono le vostre aspettative rispetto a Made in Steel?

Ci aspettiamo di rafforzare la nostra immagine sul mercato come partner solido per il futuro, con basi altrettanto valide anche per quanto riguarda le capacità industriali, le procedure ESG e la solidità finanziaria. Puntiamo a rafforzare Sidenor nel business italiano, uno dei nostri mercati cruciali. Ancora, intendiamo promuovere il nostro processo di sostenibilità attraverso il quale possiamo offrire ai clienti di barre SBQ un progetto solido e fortemente impegnato sul fronte ambientale, che permetta a Sidenor di offrire acciaio a 0 kg di CO2 per tonnellata.


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