9 marzo 2023 Translated by Deepl
MILANO - «Vi auguriamo di non provare mai il terrore della guerra». È questo il miglior augurio che i cittadini ucraini hanno rivolto all’acciaio italiano per ringraziarlo del sostegno al progetto “Saving Lives” di Metinvest e della Fondazione Rinat Akhmetov.
Un augurio pronunciato direttamente dal palco dell’evento "We Are Saving Lives", ospitato ieri dal MUDEC di Milano. Un appuntamento che ha reso ancor più evidente il profondo legame che unisce Italia e Ucraina, un legame in cui l’acciaio negli anni ha svolto un ruolo cruciale e che il CEO di Metinvest Yuriy Ryzhenkov ha rimarcato di persona durante i saluti iniziali alle centinaia tra operatori di settore e amici presenti in sala.
«Putin, quando ha deciso di invadere l’Ucraina, ha commesso diversi errori, non tanto perché ha sottovalutato la nostra determinazione a difenderci e il nostro esercito, ma piuttosto perché ha sottostimato il numero di amici che l’Ucraina aveva nel mondo. Amici come voi, che nel momento del bisogno ci sono stati vicino, ci hanno supportato. Vedo in sala Augusto Cosulich, Antonio Marcegaglia, Gianpietro Benedetti, solo per citarne alcuni. Amici che ci hanno aiutato sia nei bisogni quotidiani che nei grandi progetti umanitari che siamo riusciti a realizzare grazie al vostro sostegno. Per questo vi chiedo di restarci vicino, saremo felici che gli amici italiani ci potranno aiutare a ricostruire il nostro Paese una volta che la guerra sarà finita. Vi ringrazio ancora di quello che avete fatto e farete per il mio Paese».
Ricostruzione che è stata al centro anche del video intervento del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi: «È una grande occasione per il sistema industriale italiano, ma ha una portata e un significato che va ben oltre gli interessi economici. Si tratta di sostenere un Paese che ha visto ledere la propria sovranità territoriale e creare basi solide per concretizzare il processo di adesione all’Unione europea».
Proprio il futuro europeo dell’Ucraina è stato il cuore della tavola rotonda, moderata dal vicedirettore del Corriere della Sera Federico Fubini, cui hanno preso parte: Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico, Lorenzo Giussani, direttore Business Unit Generazione & Trading Gruppo A2A, Lucia Morselli, CEO di Acciaierie d’Italia, Augusto Cosulich, CEO di Fratelli Cosulich e il direttore generale di Eurofer Axel Eggert; a cui poi si è aggiunto anche il contributo di Giacomo Mareschi Danieli, CEO dell’omonimo produttore di impianti siderurgici (nell'immagine a lato).
Agrusti ha sottolineato come l’Ucraina e il suo popolo abbiano avuto il merito di evocare negli europei sentimenti di patriottismo che diversi decenni di pace avevano fatto quasi sparire. Uno spirito di cui l’Europa ha bisogno per poter affrontare in maniera unita le sfide del futuro al fianco dell’Ucraina e della sua gente. Giussani ha invece marcato come l’interconnessione energetica proprio con l’Ucraina sia un primo elemento capace di abbattere i confini e dare una visione d’insieme ai territori, come un’unica rete di interconnessioni da cui tutte le persone possono trarre beneficio.
Dopo aver rimarcato come lo scoppio della guerra in Ucraina abbia profondamente influenzato il mercato siderurgico internazionale, Lucia Morselli ha poi mostrato anche un lato di empatia: «Assistere ai bombardamenti e alla distruzione degli impianti di Azovstal mi ha profondamente colpito. Mi ha fatto pensare che al centro di quelle immagini potesse esserci l’impianto di Taranto e vedere come in pochi secondi potesse essere spazzato via tutto il lavoro di una vita è qualcosa che non lascia indifferenti. Così come non ci ha lasciato indifferenti il sostegno di Metinvest, che nonostante le difficolta ogni volta che abbiamo avuto bisogno di materie prime ci ha sempre supportato. Quello che abbiamo vissuto è stato un anno in cui abbiamo riscoperto il valore di aiutarci e supportarci a vicenda».
Augusto Cosulich non ha ricordato che solo a poche ore dall’avvio dei bombardamenti nessuno poteva immaginare che la guerra potesse scoppiare davvero. «Questo ci ricorda che la vita a volte ci può riservare anche della brutte sorprese, a cui dobbiamo essere preparati e pronti a reagire, così come ci hanno insegnato gli amici ucraini». Cosulich ha anche indicato come il sistema attuale di sanzioni non si ancora sufficiente per riuscire a costringere un Paese come la Russia a scendere a trattative.
Sanzioni che sono state oggetto anche dell’intervento del direttore di Eurofer Eggert. «Rispetto ad altre situazioni, riguardo alle sanzioni alla Russia per una volta l’Europa si è mossa nel modo giusto. Anche nei confronti dell’acciaio, bloccando da subito 5 milioni di tonnellate di prodotti finiti ed essendo più graduale su semilavorati e materie prime su cui si ha bisogno di tempo per ridisegnare le catene di approvvigionamento. Tengo però confermare la volontà di tutti gli associati di Eurofer a supportare l’Ucraina e il suo popolo».
Sentita anche la testimonianza di Mareschi Danieli, che ha confermato di essere stato molto colpito dalla forza del popolo ucraino, a partire dai dipendenti Danieli presenti nel Paese. «Al momento dello scoppio del conflitto li abbiamo invitati a mettersi in sicurezza, garantendo loro che l’azienda li avrebbe supportati anche economicamente, assicurando lo stipendio in essere e con ulteriori aiuti se necessario. Una volta sistemati con le loro famiglie, hanno continuato a lavorare di notte per dare comunque il loro contributo all’azienda. È qualcosa che non dimenticherò. Come Danieli offriremo tutto il contributo possibile ad aiutare questo popolo, non solo economicamente ma con tutto quello che sarà necessario».
Prima dell’asta benefica che ha chiuso l’evento, sono state presentate diverse testimonianze con la viva voce di alcuni tra gli oltre 400mila ucraini aiutati nell’ambito dell'iniziativa Saving Lives, che ha fornito medicinali, alimentari, supporto psicologico alle famiglie, cure sul campo e per la fornitura di protesi a coloro che a causa del conflitto dovranno convivere con la perdita di un arto. Tanti progetti in cui, come rimarcato dallo stesso Ryzhenkov, il contributo italiano è stato e resta importante.
Davide Lorenzini
24 marzo 2025
Ogni settimana l'analisi di domanda, offerta e prezzo dell'acciaio sulla piazza commerciale italiana.
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