3 ottobre 2022
BRESCIA - Per far capire quanto sia stretto il rapporto tra sostenibilità e futuro non si può solo raccontare, ed in certi casi imporre con norme ad hoc.
Perché l’intera società riesca ad interiorizzare e familiarizzare con la nuova realtà si deve riuscire a farla vivere, a renderla concreta e a permettere di poterla sperimentare in prima persona. Questo è forse il maggior pregio della prima edizione di FUTURA Expo, la manifestazione organizzata dalla Camera di Commercio di Brescia che animerà fino al 4 ottobre il polo fieristico del Brixia Forum. Ben 107 gli espositori che occuperanno gli spazi disponibili, mentre gli eventi sono ospitati in 7 sale conferenze. Si tratta di oltre 100 convegni con più di 400 speaker
Nella prima giornata, nonostante il bel tempo che non invogliava certo a rinchiudersi in un padiglione, sono stati in molti a dedicare del tempo alla visita della manifestazione, quasi 5mila persone secondo gli organizzatori.
Visori per la realtà virtuale, simulatori per la formazione, braccia robotiche da comandare a piacimento, auto a guida autonoma, sono state alcune delle proposte più apprezzate, capaci di attirare l’attenzione delle migliaia di persone tra visitatori e addetti ai lavori presenti dall’apertura del nastro alla chiusura dei tornelli.
Così come ad attirare l’attenzione ci sono stati il rosso fuoco della Ferrari da Formula 1 presente nello stand OMR e, a pochi metri di distanza, la formula E (elettrica) del team Spark nello spazio di ABB.
A fianco della dimensione espositiva non sono mancati i momenti di confronto con un ricco programma di convegni che proseguiranno anche oggi e domani: qui il calendario dettagliato. Tra gli appuntamenti di ieri ha spiccato la testimonianza in videocollegamento di Jeffery Sachs, ordinario della Columbia University, presidente Sustainable Development Solution Network intervenuto nella tavola rotonda dal tema “Un nuovo approccio per uno sviluppo sostenibile”.
«Stiamo vivendo una situazione di crisi a 360° che sta mettendo a rischio gli sforzi fin qui fatti per contrastare il cambiamento climatico – ha rimarcato l'economista americano –. I disastri naturali delle ultime settimane a Cuba, negli Stati Uniti, in Europa e in Cina sono un segno tangibile di cosa ci aspetta se non troviamo un nuovo approccio». Un approccio che per l’esperto deve essere deciso e coordinato come stakeholder.
«Non esistono soluzioni semplici, servono nuove skill, nuova tecnologia e nuove norme. Serve un cambio radicale di approccio. Dobbiamo ridisegnare un sistema economico basato sulla sostenibilità» ha ribadito con forza Sachs.
E proprio la tre giorni bresciana potrebbe contribuire a piantare i semi di questo cambio di approccio.
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