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Webinar: il 2022 si conferma in "equilibrio dinamico"

Cavallli: «Oggi l'energia incide più del rottame nell'equilibrio dei costi di produzione»

Ha confermato la definizione di «equilibrio dinamico» il direttore generale di Alfa Acciai Giuseppe Cavalli, per descrivere la situazione di mercato che ha caratterizzato il 2022.

Ospite del webinar siderweb "Russia-Ucraina: Rivoluzione per l'acciaio", il Dg del produttore bresciano ha tracciato un primo bilancio del semestre concluso.

«Credo che chi ha "giocato" in questi primi sei mesi, senza sbagliare il ritmo tra le fasi ad intermittenza che ho definito "on-off”" e  senza farsi condizionare troppo dalla necessità di affrontare situazioni ignote, abbia portato a casa dei buoni risultati – ha spiegato Cavalli –. Credo inoltre che abbiamo capito, una volta di più, che tanti paradigmi classici come, ad esempio, l’equazione "volume = margini" si possono e, forse, si devono rivedere in determinate condizioni. Tornando alla metafora sulla navigazione che mi è cara e familiare, siamo adesso in una fase di quiete, mare piatto. Questo però non vuol dire che vada tutto bene anche perché nessuno è stato in grado di prevedere l’andamento del semestre, così come è difficile dire cosa succederà a settembre. Pertanto, prosegue quella dinamica che ho definito "equilibrio dinamico" in cui si deve essere pronti a adeguarsi tempestivamente al mutare delle condizioni di navigazione. L’aspetto più positivo sta nel fatto che abbiamo la nave a posto, piena di provviste, l’equipaggio in salute. Il problema sta nel morale. È difficile averlo alto, con tutto quello che abbiamo visto e quello che siamo stati chiamati a fare ni primi sei mesi dell’anno. Nonostante tutto non dobbiamo rinunciare a giocare e dobbiamo farlo controllando la paura dell’ignoto».

Il manager di Alfa Acciai ha poi indicato come il mercato nel 2022 abbia visto dapprima una corsa ad accaparrarsi il materiale sulla spinta dei prezzi crescenti. Spinta che si è esaurita a maggio, dando origine ad un andamento a stop & go che però ha visto i consumi non fermarsi del tutto. Una dinamica up & down che caratterizzerà anche le prossime settimane. L'elemento e la materia prima che è stata condizionata maggiormente dal conflitto tra Russia e Ucraina resta senza dubbio quella dell’energia.

«L’energia è un capitolo dove ormai è chiaro che nei prossimi mesi siamo totalmente nelle mani di come Putin deciderà di giocare la partita – ha spiegato Cavalli –. A meno che noi europei decidiamo di tagliare/razionare consumi. Forse non sarebbe una cattiva idea quella di, anziché dare denaro a Putin, utilizzarlo per sostenere le imprese che decidono di fermare e rinunciare al proprio business. Per quanto riguarda il rottame, il mercato extra europeo ha prezzi più bassi, innanzitutto perché non ha i nostri costi di energia, oltre a compliance ambientali ecc. Oggi per noi il peso dell’energia sul costo del prodotto è superiore a quello del rottame; quindi, sarebbe utile calmierare il secondo (rottame, ndr) anche per ridurre pressioni inflazionistiche. Chiaro che i commercianti di rottame non sarebbero contenti, però si potrebbe trovare un punto di equilibrio. Inoltre, anche quella filiera potrebbe beneficiare di un po' più di stabilità al posto di gestire rischi di raddoppio/dimezzamento dei prezzi nel giro di due mesi».

Il Dg di Alfa Acciai ha inoltre evidenziato come il buon 2021 abbia favorito la netta crescita dimensionale fatta da diversi operatori nazionali negli ultimi mesi.

«Arvedi ha compiuto un grosso passo con AST, ma anche Marcegaglia ha fatto il passo importante con l'operazione Outokumpu. Anche Beltrame si è consolidato come campione europeo o perlomeno un leader di mercato. Diversi rumor indicano piani importanti di investimento in giro. Ci sono però ancora spazi di intervento, ammesso che si creino le condizioni per agevolare queste operazioni».

Cavalli ha concluso il proprio intervento sul progetto che vede legate Acciaierie di Sicilia e Enel Green Power sull’idrogeno verde.

«Il progetto nasce da quella che possiamo definire supercircolarità, data dal fatto che la Sicilia ha sole e vento per le energie rinnovabili, quindi una buona capacità di generare energia verde e una discreta quantità di rottame. Questi elementi rendono particolarmente performante la creazione di una filiera sostenibile a cui siamo contenti di aderire».

 

 


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