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Webinar: il conflitto ha scatenato una volatilità mai vista prima

Norsa: rottame in un super ciclo, minerale in flessione. Prezzo del tondo superiore a quello degli HRC

Volatilità e incertezza sono le parole chiave dell’intervento di Emanuele Norsa, analista di Kallanish e collaboratore di siderweb che ha aperto il webinar «Russia-Ucraina: rivoluzione per l'acciaio» svoltosi questa mattina su ZOOM.

Partendo dall’analisi del prezzo del rottame, Norsa ha sottolineato che la materia prima da forno elettrico quest’anno ha subito oscillazioni mai viste prima. L’esplosione del conflitto in Ucraina ha fatto volare le quotazioni verso un record storico per il timore della mancanza di materie prime. Tuttavia, ci si è resi conto abbastanza in fretta che la guerra aveva in realtà un impatto negativo sui prezzi. Si è quindi assistito a una discesa molto rapida delle quotazioni, che addirittura hanno raggiunto valori inferiori a quelli registrati lo scorso anno. A fine giugno il rottame ha fatto segnare una ripresa in Turchia, passando da 320 $/t CFR a oltre 400 $/t CFR. In questo momento, tuttavia, i prezzi stanno ripiegando nuovamente verso i 350 $/t CFR.

Il prezzo del minerale di ferro, al contrario, è stato soggetto a una volatilità inferiore rispetto allo scorso anno. Norsa ha identificato una fase rialzista nel primo trimestre e una ribassista nel secondo trimestre, con le quotazioni che recentemente sono tornate ad avvicinarsi ai livelli dell’ultimo trimestre del 2021: circa 100 $/t CFR Cina. L’analista ha affermato che i prezzi del minerale ferroso continuano ad essere condizionati «dall’incertezza sulla domanda e sulla produzione cinese, che continua e, anzi, vi sono segnali del fatto che il trend negativo continuerà quest’anno e forse anche nel 2023».

Dal confronto tra l’andamento del prezzo del rottame e quello del minerale di ferro emerge come il primo, nonostante la forte volatilità, si sia mantenuto quest’anno ben al di sopra della media registrata nel 2021. Il minerale di ferro, invece, dopo essere cresciuto tra il 2015 e il 2021, ha fatto registrare una flessione nell’ultimo anno. «Per la necessità di ridurre l’impatto delle emissioni di CO2, non solo in Europa ma anche in Cina e altri paesi, il rottame è entrato in un super ciclo durante il quale continuerà ad essere caratterizzato da una forte domanda», ha spiegato Norsa.
Quanto al minerale di ferro, è possibile che il prezzo continui a diminuire nel medio periodo, soprattutto a fronte del calo della produzione siderurgica cinese (l’analista ha stimato un -1,6% per l’intero 2022).

Prezzi sull’ottovolante anche per i prodotti finiti. In particolare, i coils laminati a caldo in Europa sono cresciuti fortemente subito dopo lo scoppio del conflitto russo-ucraino, per poi iniziare a diminuire da aprile, «quando ci si è resi conto che il conflitto non avrebbe creato una grande carenza di materiale ma, anzi, avrebbe portato a una corsa al ribasso trainata dalle offerte a basso costo dalla Russia». Norsa ha affermato che la competizione russa, benché presente direttamente in mercati diversi da quello europeo (ossia in Turchia, Asia e Medio Oriente), continuerà a limitare le possibilità di una grande ripresa delle quotazioni anche nel Vecchio Continente.
A proposito di mercato europeo, «è interessante notare – ha detto Norsa – come il prezzo del tondo sia attualmente molto al di sopra di quello degli HRC che scontano sia la flessione dei prezzi del minerale sia una domanda a valle molto più debole». In questi giorni circolano «rumor di rialzi da parte dei produttori europei di acciai piani, tuttavia il mercato fatica a riprendersi dopo la corsa ribassista. Anche in questo caso – ha notato l’analista – nell’arco di soli sette mesi è stata registrata una volatilità senza precedenti».

Il giornalista ha concluso il suo intervento sottolineando come l’andamento dei prezzi negli Usa rappresenti spesso un termometro per il mercato Ue. Il prezzo medio dell’acciaio è diminuito negli Usa nella prima metà di quest’anno, mentre «in Europa non è ancora visibile un calo. L’andamento del mercato Usa potrebbe fornirci tuttavia un’indicazione su come si muoverà il mercato europeo negli ultimi mesi del 2022. Le incertezze nel mercato nordamericano sembrano confermare che l’incertezza continuerà anche nel mercato europeo».


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