5 luglio 2022
Il patron di Eusider Eufrasio Anghileri ha proprio tenuto fede al titolo del webinar mensile di siderweb, "MERCATO & DINTORNI". A fianco di una panoramica sul primo semestre 2022, sull’andamento di prezzi e domanda, Anghileri ha concluso il proprio intervento annunciando acquisizioni e investimenti per il gruppo lecchese, in continua espansione.
Ma partiamo dal mercato: il primo semestre dell’anno per Eusider si è chiuso in positivo. «Abbiamo vissuto un 2021 decisamente buono, anche con punte di eccezionalità. Sull’onda lunga di questo trend, anche la prima parte del 2022 ha mantenuto questa intonazione – ha spiegato l’imprenditore -. Dopo le impennate di prezzo dei primi mesi dell’anno, dal periodo aprile/maggio, a causa anche del conflitto russo ucraino, abbiamo assistito a una discesa altrettanto violenta dei prezzi, a cui si è aggiunto un rallentamento della domanda. Posso comunque dire che il primo semestre si chiude in modo positivo per il nostro gruppo; inoltre, c’è stato un riequilibrio dei picchi speculativi sulle quotazioni e del sistema domanda e offerta, dopo un primo trimestre di richieste particolarmente alte. Pertanto, oggi siamo tornati a una normalità sia delle quotazioni che della domanda».
Grazie a un’ampia gamma di prodotti, Anghileri si è sbilanciato anche nell’indicare quale comparto abbia avuto le migliori performance in questo primo semestre. «Nel tubo senza saldatura la domanda è ancora vivace e non ha subito quel rallentamento generale di cui parlavo prima. Penso che forse sia una questione di tempo: probabilmente un indebolimento della richiesta ci sarà nella parte finale dell’anno, ma per ora il tubo SS è forse il prodotto che si è meglio difeso dalla fiacchezza primaverile. Per il resto si muove tutto abbastanza all’unisono, così come c’è stato un rialzo diffuso ora c’è una discesa armonizzata».
Grazie a una strategia di «diversificazione», Eusider è riuscita a limitare i disagi dello stop di arrivi dai fornitori nei Paesi in conflitto, compensando con acquisti in altre aree del globo. «La nostra fortuna è che siamo da quattro generazioni nel mondo siderurgico, questo ci permette di poter avere una costanza di forniture in virtù di legami stretti instaurati con tutte le acciaierie. Sul fronte del conflitto avevamo un ottimo rapporto sia con Severstal, Magnitogorsk e Novolipetsk, e con Metinvest per l’Ucraina. Purtroppo, queste fonti sono escluse dalla vendita e abbiamo intensificato i rapporti con i canali di fornitura ad esempio con acciaierie indiane, coreane e giapponesi, oltre che con la Turchia; pertanto, siamo riusciti a compensare i volumi mancanti e non abbiamo subito effetti di carenza di materiale. La nostra strategia si è sempre basata sulla diversificazione, in primis nei confronti dei clienti. Ne abbiamo ben 1.200 attivi e ciascuno non supera il 5% del nostro fatturato totale. Così facendo, nel caso un cliente abbia problemi non andiamo ad avere contraccolpi esagerati sui conti aziendali. Allo stesso modo abbiamo diversificato sui fornitori. Per cui anche se mancano i fornitori nelle zone del conflitto abbiamo compensato con le zone che ho indicato in precedenza».
Se passato e attualità sono chiari, più difficile risulta fare previsioni sulla parte finale dell’anno. «Ci auguriamo che da settembre vengano eliminati questi strappi sulle quotazioni, che poi vanno a drogare la domanda che aumenta o sparisce a seconda di andamenti speculativi sull’anticipo dei rialzi e sul posticipo degli acquisti in caso di discesa. In una situazione di maggiore equilibrio si riesce a programmare meglio e a lavorare con maggior costanza. Purtroppo, fattori esterni e imprevedibili come lo scoppio di una guerra cambiano completamente e di colpo lo scenario. Spero che da settembre la guerra non ci sia più, ma non tanto per l’acciaio, lo spero per queste due nazioni e per la povera gente che si è trovata a subire questo conflitto».
Anghileri ha infine deciso di chiudere l’intervista con un annuncio in anteprima: l’acquisizione di Metall Steel e la sua integrazione nella controllata Eusider Metaltubi. «Da alcuni anni creiamo rapporti con altre aziende – ha concluso l’imprenditore -. L’ultima operazione è quella perfezionata con la Metall Steel della famiglia Endrizzi. Metall Steel ha conferito in Metaltubi il suo ramo d’azienda ed è nata Metall Steel Metaltubi, con la partecipazione di Eusider al 70%. Questo ci ha permesso di ampliare la gamma. Ipotizziamo che la nuova realtà possa vendere al mercato 100mila tonnellate all’anno di acciaio, per un fatturato di 150 milioni di euro. I prodotti target sono laminati mercatili trafilati, tubi SS e tondo per cemento armato. È un’operazione conclusa da pochi giorni, di cui siamo molto soddisfatti. Sul mantovano, a Ostiglia, ultimeremo entro dicembre 50mila metri quadrati coperti, dove riassumeremo quattro nuove sedi per un netto miglioramento in termini di logistica. Puntiamo anche a poter usufruire del trasporto fluviale sul Canalbianco per sfruttare la movimentazione via chiatta e ridurre ulteriormente le emissioni di trasporto».
Davide Lorenzini
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