30 giugno 2022
CORTEFRANCA (BS) - Tornano in presenza gli eventi di siderweb e lo fanno parlando di materie prime, argomento per la siderurgia che spesso si lega alla sostenibilità. Proprio per questo ad essere partner dell'appuntamento "Materie prime tra sostenibilità e mercato" sono stati RICREA e la Fondazione Per lo Sviluppo Sostenibile partecipi anche attivamente con gli interventi del Presidente Ricrea Domenico Rinaldini e quello della SUSVI Edo Ronchi.
Rinaldini: «390mila tonnellate avviate al riciclo nel 2021»
Il presidente di RICREA ha accompagnato i presenti nel lungo percorso che ha caratterizzato i 25 anni di attività del consorzio per il riciclo degli imballaggi in acciaio. Attività capace di arrivare con 10 anni di anticipo ad un passo dai target europei fissati per il 2030. «Uno dei nostri obiettivi è anche quello di valorizzare il materiale raccolto per ridurre il contributo ambientale. Oggi abbiamo abbassato ulteriormente il contributo portandolo a 8 euro la tonnellata rispetto ai 12 euro a tonnellata applicato in precedenza. Questo avviene grazie a fatto che il sistema è ormai avviato verso una sorta di autosufficienza anche economica e va sempre meno a pesare sui cittadini. Devo dire che comunque i numeri che siamo riusciti a raggiungere sono importanti. Nel 2021 ben 390mila tonnellate di imballi sono stati avviati al riciclo». Quantificando il risparmio generato dall’attività del consorzio nei 25 anni di vita il presidente Rinaldini indicato in un miliardo di euro l’utilizzo delle materie prime a cui devono aggiungersi altri 360 milioni di euro derivati dalle minori emissioni di anidride carbonica.
Ronchi: «Il ciclo Integrale come lo conosciamo oggi è destinato a sparire»
Uno degli ospiti più attesi dell’evento era senza dubbio l’ex ministro oggi presidente della Fondazione Sviluppo sostenibile Edo Ronchi, intervistato nell’occasione da Lucio dall’Angelo. Ronchi ha aperto l’intervento evidenziando come anche nel 1997 il decreto che porta il suo nome nacque in una situazione emergenziale legata alla mancanza di nuove discariche che rappresentavano il cuore del sistema di gestione rifiuti di allora.
«Alla mancanza di discariche - ha spiegato Ronchi - mancava anche l’adeguamento alle direttive europee alla norma rifiuti, per un contrasto interpretativo sulla corretta definizione del materiale da riciclare. La lungimiranza del lavoro che facemmo fu quello di provare ad anticipare le norme europee ancor prima che diventassero direttive. Questo ha permesso al nostro Paese di avvantaggiarsi nei tempi consentendo alla legge l’efficacia che oggi le viene comunemente attribuita».
Anche per le imprese dell’acciaio secondo Ronchi è e sarà necessario sviluppare questa lungimiranza per cercare di anticipare le norme anziché subirle. L’acciaio ha il vantaggio di esser riciclabile all’infinito e tutto il sistema si sta orientando proprio sulla circolarità.
«Ritengo però che l’acciaio dovrà cambiare il proprio modello produttivo. La produzione da forno elettrico ha sicuramente bisogno di alcuni aggiustamenti a partire dalla necessità che utilizzi energia da fonti rinnovabili. Una necessità di utilizzo massiccio che probabilmente porterà le imprese del settore ad essere direttamente coinvolte nella produzione della materia prima energetiche. Penso inoltre che la produzione da ciclo integrale come la conosciamo oggi è destinata a sparire, tuttavia ci sarà sempre bisogno di acciaio primario per cui anche questa tecnologia è destinata a cambiare ed orientarsi verso ad una produzione basata sul preridotto e l’utilizzo di gas naturale, o ancor meglio di idrogeno, dato che l’Ue sta spingendo in maniera importante sulla diffusione dell’utilizzo industriale di questo gas; ultimamente si sta però affermando sempre più anche l’utilizzo delle biomasse che per il nostro Paese potrebbero essere una risorsa importante».
Ronchi ha chiuso l’intervento con un consiglio alle impese int termini di comunicazione. «Evitate a tutti i costi il greenwashing, potrebbe sembrare pagare nell’immediato ma alla lunga se emergessero incoerenze sarebbe un boomerang comunicativo».
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