29 giugno 2022
DÜSSELDORF - È stanco ma soddisfatto lo sguardo del Ceo di ABS Stefano Scolari al giro di boa della fiera internazionale Wire di Düsseldorf. Uno sguardo che conferma le parole espresse relativamente alla manifestazione nell'intervista con siderweb.
«L'affluenza è sempre buona, devo dire che anche se il mercato sta vivendo questa fase di riflessione la situazione è positiva e ho avuto delle sensazioni positive anche da clienti automotive. Il tema della frenata pare quindi più legato alla componente apparente rispetto a quella reale. Riguardo al confronto con clienti ed operatori è stato ancora una volta confermato che si assiste ad un consumo a due velocità, con i prodotti commodites che faticano molto più degli specialties in termini di marginalità e volumi».
Guardando al 2022, nonostante le tante turbolenze vissute nello scorso semestre, il manager della divisione steel making Danieli conferma il buon andamento dell'azienda.
«Un buon andamento che si riflette anche sul nostro bilancio fiscale che si chiude a fine giugno. Senza entrare nei dettagli per non anticipare i numeri, il nostro 2021/2022 è senza dubbio un buon anno come richiesta, in cui comunque abbiamo vissuto diversi cambi di scenario con problemi legati all'energia e alla rincorsa dei costi, fino al cambio di anno in cui dopo aver rinegoziato i termini di contratti di fornitura a lungo termine siamo riusciti ad avere maggior equilibrio rispetto al semestre vissuto nel 2021. Il recente crollo del rottame ha ridotto la visibilità praticamente a tutti. Noi rimaniamo cautamente positivi ma ho percepito molta incertezza. Ci si dovrà organizzare molto bene anche nel caso di interruzioni di forniture dal momento che l'impatto su cicli di lavorazione in continuo come i nostri non è banale in termini di costi. Anche se confidiamo che sia un'ipotesi che non si verificherà».
Volgendo invece lo sguardo all'orizzonte, qualche segnale di apprensione resta presente, soprattutto sul fronte materie prime.
«Guardando più lontano ho un po' paura di quello che potrebbe succedere sulla materia prima se la situazione geopolitica dovesse stabilizzarsi. La zona ucraina e la zona russa spedivano in Europa notevoli quantitativi di rottame. Se questi flussi mancheranno, con una domanda in espansione la situazione sarà decisamente critica».
Un contesto sfidante che comunque non va a mettere a rischio il piano di investimenti annunciato dall'azienda.
«Abbiamo sempre investito molto ed anche il nuovo piano da 600 milioni di euro rispecchia questa peculiarità della nostra azienda – conclude Scolari –. Come annunciato interverremo in maniera significativa sia sul sito di Cargnacco sia su quello di Sisak, puntando a compiere un ulteriore e deciso passo in avanti sul fronte della qualità nonché in termini di volumi. In particolare, sul nuovo impianto vergella che sta viaggiando al 70%-80% della propria capacità. Il tutto mantenendo una certa flessibilità sempre più essenziale viste le turbolenze che periodicamente condizionano il mercato. A Sisak i lavori inizieranno già il prossimo mese con una fermata lunga per il revamping del forno. A regime vorremmo raggiungere i 2 milioni di tonnellate di output nella somma dei volumi del sito croato e di quello italiano. In queste settimane inoltre sta partendo l'impianto per sfere macinanti e a settembre inaugureremo il sito bresciano di ABS Service che mira ad accorciare al massimo la distanza tra noi e i clienti che hanno bisogno di uno sviluppo condiviso dei prodotti da utilizzare e di un dialogo più stretto con il nostro centro di ricerca e sviluppo. L’idea è poi di ampliare i centri ABS Service in tutto il mondo a partire dall'Europa».
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