27 giugno 2022
DÜSSELDORF - Analisi lucida e con spunti interessanti quella che il direttore commerciale Pittini Andrea Floreani fa del mercato dal Wire di Düsseldorf. Un'analisi che fa emergere la sostanziale tenuta del mercato delle costruzioni a fronte di un'automotive ancora alla ricerca di nuovo slancio. Positiva anche la valutazione sulla fiera nonostante qualche tentennamento iniziale potesse far pensare ad una scarsa partecipazione.
«Devo dire che questa edizione è stata per noi una piacevole sorpresa – ha spiegato Floreani –. Forse perché le nostre aspettative, propendevano più per un’affluenza ridotta, che fortunatamente si è verificata solo il primo giorno, credo anche per problemi logistici. Mi sento di poter dire che forse, anche se ci sono stati meno contatti, si è innalzata la qualità media rispetto alle edizioni precedenti. Chi è venuto aveva obiettivi precisi ed è venuto per cercare fornitori o clienti»
Un altro elemento che avrebbe potuto raffreddare l'entusiasmo per la fiera, tornata in presenza dopo quattro anni, era anche un mercato privo di entusiasmo, ma che alla base mantiene segnali positivi.
«Il bilancio della fiera per ora è positivo considerando anche il momento di mercato particolarmente complesso – prosegue il manager Pittini –. È difficile fare una sintesi che vada bene per tutto, la situazione è abbastanza eterogenea e va declinata settore per settore e area geografica per area geografica. Ad esempio, i clienti automotive che sono passati hanno confermato che il comparto è ancora in difficoltà e mi ha stupito sentire che è in affanno non solo in Europa ma anche negli Stati Uniti. Maggior ottimismo lo abbiamo invece ritrovato sul fronte costruzioni. Credo che dopo questa fase di riassestamento delle quotazioni, la cui fiammata per certi versi aveva creato una bolla che era destinata a scoppiare, dal rientro dalle vacanze estive con buona probabilità potrà riprendere una domanda normale».
Nonostante gli ultimi mesi di riflessione, il 2022 per il produttore friulano viene considerato un anno positivo, e che con un bilanciamento delle quotazioni a prezzi "cantierizzabili" potrebbe ritrovare la spinta verso l’alto.
«Se ci lamentassimo di come è andato il 2022, ad oggi saremmo degli ipocriti. È chiaro che giugno e luglio saranno mesi duri e che in certe aree d'Europa ci sono prezzi irreali perché al di sotto dei costi di produzione, in questo caso è una scelta del singolo produttore se decidere di mantenere la presenza su quel mercato reinvestendo parte degli utili raccolti nei mesi precedenti oppure se evitare la competizione. Di certo negli ultimi giorni sta crescendo la preoccupazione che ci si possa trovare a dover fronteggiare una nuova fiammata dei costi energetici. Personalmente sono preoccupato che ci possiamo trovare di fronte al problema di un razionamento del gas anche prima di quanto non si pensi. Non dobbiamo far sì che diventi un motivo di panico, ma nemmeno sottovalutarne portata ed effetti. Per concludere mi sento di poter dire che però in molte aree i prezzi hanno dato il segnale di aver toccato il fondo della discesa, o almeno di essere molto vicini a farlo. In molti hanno già pianificato dei fermi produttivi e non credo che i produttori siano disposti a far scendere ulteriormente le quotazioni. Sulle prospettive per i prossimi mesi mi aspetto un autunno interessante dal momento che i prezzi si sono riposizionati su livelli che potrebbero essere compatibili con la prosecuzione dei cantieri. Sono più preoccupato per i prodotti speciali dati i segnali raccolti sul comparto auto».
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