16 giugno 2022 Translated by Deepl
Una domanda aggiuntiva di acciaio di 460mila tonnellate l’anno (+1,9%) in media tra il 2021 e il 2026, con una concentrazione dei volumi nel 2024 e 2026. È l’effetto del Pnrr sull’economia nazionale, stando alle stime dell’Ufficio Studi siderweb. In Unione europea le previsioni dicono di un +1% l’anno, cioè 1,5 milioni di tonnellate. Ma ci sono alcuni problemi: il Pnrr è stato stilato «prima dello scoppio della guerra in Ucraina, che ha avuto un impatto molto forte sui prezzi dell’acciaio. Se perdurassero le quotazioni attuali, finanziare tutti i progetti previsti sarebbe molto difficile. Quindi o si ridimensiona il numero di investimenti e il loro importo medio, o si rivedono gli importi dei fondi».
È questo il cuore dell’analisi che Gianfranco Tosini dell’Ufficio Studi siderweb ha illustrato in apertura del convegno online “Pnrr: opportunità d’acciaio”, che siderweb ha organizzato in collaborazione con BPER Banca. «Un secondo problema – ha aggiunto l’analista - sono gli appalti, che sono assegnati oggi, ma le relative realizzazioni vengono fatte a distanza di mesi o anni. L’oscillazione dei prezzi complicherà i processi. È un altro aspetto su cui fare riflessioni, che ci terrà impegnati nei prossimi anni e porterà a prendere decisioni forti».
Nella classifica dei settori che vedranno l’allocazione della maggior parte degli investimenti, diretti e indiretti, i primi due sono grandi consumatori di acciaio: costruzioni e attività manifatturiere. Entrando nel dettaglio dei singoli comparti, l’area di investimento che avrà l’impatto più forte sulla domanda di acciaio sono le infrastrutture sostenibili per la mobilità (24,77 miliardi di euro), cioè rete ferroviaria ad alta velocità e altre reti. Seguono investimenti nelle fonti rinnovabili (5,9 miliardi), potenziamento del trasporto locale (4,2 miliardi) e riqualificazione green di bus e tram (3,64 miliardi). Quanto ai progetti sull’idrogeno (3,19 miliardi), «per il momento prevalgono interventi in ricerca e sviluppo e poi, verso il 2026, verranno stanziati fondi per la loro traduzione sui piani industriali. Quanti avranno un impatto sul settore dell’acciaio oggi è prematuro stimarlo – ha spiegato Tosini -. Ai primi bandi stanno partecipando istituti di ricerca; le imprese siderurgiche dovrebbero subentrare in una fase successiva, quando saranno disponibili le tecnologie».
Ma quando questi investimenti cominceranno ad avere un reale impatto? «Si inizierà a rilevare qualcosa quest’anno – ha detto Tosini -, grazie agli appalti per la costituzione di green communities e la stipula di contratti di R&S. La maggior parte degli investimenti con un effetto sulla domanda di acciaio avverrà nel 2023-24 e soprattutto nel 2026. Avranno uno strascico negli anni seguenti, perché molti progetti cominceranno a essere realizzati in quell’anno».
In questo contesto, BPER Banca intende diventare il punto di riferimento di professionisti, imprenditori e imprese per supportarne i progetti di sviluppo. «Attraverso il Progetto BPER 4 Next Generation – ha spiegato durante il convegno online Adelaide Mondo, responsabile dell’Ufficio Corporate Lending di BPER Banca - abbiamo messo in campo un piano di azione per le aziende che include, tra le varie attività, il supporto nel cogliere le opportunità offerte dal Pnrr, l'accompagnamento verso la transizione energetica e tecnologica, consulenze specialistiche, diverse tipologie di finanziamenti per rafforzare il posizionamento sui settori chiave della nostra economia e agevolare il posizionamento migliore nelle filiere strategiche. Abbiamo professionisti preparati per sostenere le imprese in tutto il territorio nazionale».
A questo scopo, la Banca si è dotata di una “Intelligence Unit Pnrr”. L’offerta, ha spiegato Mondo, comprende prodotti a supporto della liquidità, finanziamenti a breve, medio e lungo termine, finanza di filiera e consulenza per la finanza agevolata.
Le misure del Pnrr che avranno un impatto sull’industria siderurgica, ha illustrato Mondo, comprendono per esempio i contratti di sviluppo, che «sostengono gli investimenti di grandi dimensioni nel settore industriale. La misura è volta a finanziare progetti di investimento per la realizzazione di impianti innovativi legati alla digitalizzazione e competitività delle filiere italiane». L’investimento minimo è di 20 milioni di euro; dall’11 aprile scorso è aperto lo sportello per la presentazione delle domande “Filiere produttive” tramite Invitalia. Le risorse del Pnrr stanziate per la competitività e resilienza delle filiere produttive ammontano a 750 milioni di euro.
9 maggio 2025
Edizione speciale del siderweb TG dedicata all'undicesima edizione di Made in Steel.
Lascia un Commento