1 dicembre 2021 Translated by Deepl
«Non c’è più tempo, le infrastrutture devono essere modernizzate, abbattute e rifatte». Non ha dubbi Carlo Berardi, direttore operativo del general contractor Colombo Costruzioni, su quali debbano essere le priorità del Paese. «I principali investimenti sulla rete stradale risalgono ormai agli anni ’60-70» ha ricordato, e oltre a monitorare con maggiore attenzione la normale usura (evitando nuove tragedie come quella del Ponte Morandi) andrebbe sottolineato che «la conoscenza che abbiamo oggi dei materiali è molto più avanzata. Inoltre – ha aggiunto - il privato investe dove ci sono infrastrutture, dove ci sono ferrovie, strade, banda larga. Bisogna aiutare i privati a investire in modo corretto».
Anche perché, nei prossimi anni, «ci sarà una fase di forte crescita in Italia per le costruzioni: è in atto una ripresa del privato; le infrastrutture hanno bisogno di essere rimodernate e il PNRR darà un ulteriore boost da qui al 2026» ha detto Berardi.
In questa fase, però, «l’aumento del prezzo delle materie prime, per noi che lavoriamo esclusivamente conto terzi, è stato danno non da poco. Quando facciamo le offerte sono a prezzo chiuso: rinunciamo quasi sempre all’Art. 1467 del Codice civile, che prevede la possibilità di rivedere i prezzi quando ci siano incrementi. Alcuni clienti hanno capito la situazione e sono stati lungimiranti, aiutandoci; altri hanno fatto assorbire esclusivamente a noi la crescita dei costi».
La strategia di Colombo Costruzioni, che nel portfolio ha realizzazioni del peso del Bosco verticale e della riqualificazione di Porta Nuova a Milano, non è focalizzata sull’offerta al ribasso. «Il nostro fatturato oscilla tra i 150 e i 200 milioni di euro, a seconda dei lavori in atto. Non andiamo ad acquisire progetti abbassando il prezzo, non svendiamo il nostro prodotto – ha spiegato Berardi – e manteniamo una buona marginalità anche in fase di gara».
Cosa chiede all’acciaio un general contractor come Colombo Costruzioni? In ottica di economia circolare e abbattimento del consumo energetico, richiesti sotto forma di apposite certificazioni dai clienti finali, «chiediamo a nostra volta – ha spiegato Berardi - certificati sulla percentuale di riciclato usato nello stabilimento».
L'analisi, mese per mese, dei dati e dell'andamento dell'acciaio nel 2022.
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