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Osservatori ORI Martin e Alfa Acciai: esempio di trasparenza

Migliora grazie al dialogo la convivenza tra cittadini ed acciaierie

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Trasparenza. È questa la prima parola che viene in mente dopo aver letto le 152 pagine complessive dell’edizione 2021 dei rapporti degli Osservatori ORI Martin e Alfa Acciai. I Rapporti, in seconda edizione (la prima era del 2014 ndr), sono stati consegnati la scorsa settimana all’Amministrazione comunale di Brescia guidata dal sindaco Emilio Del Bono, e sono frutto di un monitoraggio condiviso delle due realtà siderurgiche che al crescere della città sono praticamente diventate parte del tessuto urbano della seconda città della Lombardia.

Trasparenza perché i report mettono nero su bianco non tanto gli intenti, ma soprattutto i risultati di un lavoro di continuo miglioramento iniziato nel 2012 e che forse, se fosse diventato una pratica nazionale, avrebbe potuto evitare i noti episodi di scontro tra salute e lavoro di cui la siderurgia è suo malgrado protagonista. Ad onor del vero l’elettrosiderurgia applicata nei due impianti non è neppure paragonabile nell'impatto rispetto al ciclo integrale, tuttavia una gestione poco attenta all’ambiente circostante potrebbe comunque creare situazioni di criticità.

Non è il caso però dei due impianti bresciani che hanno dimostrato una spiccata sensibilità e propensione al miglioramento delle performance, probabilmente proprio grazie al confronto con i membri dell’osservatorio: l’assessore all’Ambiente, al Verde ed ai Parchi sovra comunali in qualità di Presidente; l’assessore alle Politiche della Mobilità e ai Servizi Istituzionali, il responsabile del Settore Sostenibilità Ambientale o suo delegato; il presidente della Commissione consiliare “Ecologia, Ambiente e Protezione Civile” o suo delegato; un consigliere comunale di minoranza; un rappresentante del Consiglio di Quartiere, un rappresentante della Consulta per l’Ambiente del Comune di Brescia; un rappresentante dell’azienda ed un rappresentante delle RSU dell’azienda.

Tralasciando le parti di Osservatorio in cui si va a descrivere minuziosamente il processo produttivo, è lodevole il report sulle principali criticità di un impianto industriale, vale a dire: emissioni, rumore e trattamento delle acque di cui sono allegati i risultati dei controlli da parte degli enti esterni.

Particolarmente interessante anche la sintesi delle opere realizzate da parte delle aziende che vanno dal miglioramento della viabilità da parte di Ori Martin, in maniera che il flusso di mezzi pesanti sia il più marginale possibile al quartiere, alle iniziative di lotta al cambiamento climatico come il sistema I-Recovery per l’alimentazione del teleriscaldamento bresciano grazie al calore recuperato dall’acciaieria, la stipula di un PPA (Purchase Power Agreeement) per l’utilizzo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, così come un collegamento, con progetti di rimboschimento, ad un ossigenodotto, una soluzione che ha eliminato dalla strada 1.250 autocisterne l’anno. Alfa Acciai ha invece riportato puntualmente tutte le migliorie realizzate dal 2011 al 2020, per brevità ci concentreremo sulle ultime realizzate, come a esempio i sistemi di cannoni nebulizzatori per bagnare il rottame con film che evitino la dispersione di polveri, l’ampliamento degli impianti di aspirazioni uniti al revamping del sistema di convogliamento o e stoccaggio polveri di due camini. Un nuovo laboratorio per le analisi chimiche tempestive e un nuovo impianto pilota Smart Grid Pilot Banco energetico che, come nel caso precedente, cede calore in eccesso al teleriscaldamento cittadino.

Al fine del dialogo con i cittadini residenti nei pressi dell’impianto sono particolarmente interessanti le FAQ, in cui si chiede la possibilità di consumare gli ortaggi coltivati nei pressi degli impianti, cosa possibile in virtù delle analisi condotte in collaborazione con l’ATS. Inoltre, viene chiesto conto della gestione delle segnalazioni, il cui trend si è però notato essere in calo per entrambe le realtà siderurgiche, indice che gli interventi sono riusciti salvo qualche caso più complesso a dare risposta alle problematiche sollevate.

Insomma, lo strumento basato sul dialogo pare aver dato fino ad ora i suoi frutti, come rimarcato anche dall’assessore comunale preposto Miram Cominelli: «L’Osservatorio continua la sua preziosa attività che vede una proficua collaborazione tra i soggetti che lo compongono, con la conseguente individuazione di azioni concrete che hanno consentito di migliorare la convivenza tra lo stabilimento ed il territorio circostante, allargando l’attenzione ai temi divenuti attuali in questi ultimi anni. Ringrazio tutti i componenti dell’Osservatorio per l’attività svolta».

L’auspicio è che la buona pratica bresciana possa diventare a questo punto uno standard nazionale di gestione delle criticità.

Tutta la documentazione relativa agli osservatori, compresi gli ultimi due rapporti sono disponibili sul sito del Comune di Brescia raggiungibile seguendo questo link


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