
PANorami: gli effetti di una “global tax”
Quello adottato dal G7 è un provvedimento storico, ma la sua portata è ancora da capire
10 giugno 2021
Il G7, nei giorni scorsi, ha licenziato un accordo storico: quello sull’introduzione di una “global tax” per le grandi imprese multinazionali, per tassare quei profitti che è difficile tracciare per la globalizzazione finanziaria e la competizione fiscale tra Paesi. Compresi quelli delle big tech, che hanno portato a storture nella rivoluzione digitale.
Sarà un processo molto complicato, fatto di tante piccole tappe. Ma che potrebbe essere un importante precedente. Serve però una forte volontà politica.
Massimiliano Panarari
è sociologo della comunicazione, saggista e consulente di comunicazione politica e pubblica. È professore di ruolo alla Università Mercatorum di Roma, e insegna inoltre all’Università Luiss Guido Carli di Roma, alla Luiss School of Government e all’Università Luigi Bocconi di Milano. È editorialista dei quotidiani La Stampa, Il Mattino di Padova, Il Piccolo e Giornale di Brescia, collabora con L’Espresso, Il Venerdì di Repubblica e con siderweb.
Massimiliano Panarari
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