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Acciai speciali: l’automotive ago della bilancia

L’analisi di Gianfranco Tosini (siderweb): «Il settore potrebbe crescere del 25% nel 2021, trainando la ripresa»

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Che il 2020, nonostante i più recenti segnali di risveglio, non sarà un anno positivo per il comparto specifico, lo hanno mostrato i dati messi a disposizione da Gianfranco Tosini (Ufficio Studi di siderweb) nel corso del webinar «Acciai speciali verso il 2021» di stamattina.

«L’economia globale ha risentito della pandemia, con cali nel primo e secondo trimestre, seguiti da una ripresa nel terzo, e gli acciai speciali, l’inox e gli altri legati non hanno fatto eccezione e condividono anche le incertezze sulla ripresa», ha spiegato Tosini.

E i numeri confermano queste affermazioni: «Dopo anni di crescita, la produzione italiana, che aveva già mostrato segnali di difficoltà nel corso del 2019, soprattutto a causa del calo della domanda da parte del settore automotive, mentre gli altri hanno resistito meglio, ha registrato un calo. Secondo le elaborazioni di siderweb, la riduzione è stata del 17% nei primi otto mesi dell’anno in corso rispetto al precedente – ha spiegato Gianfranco Tosini – e nello specifico l’inox ha segnato una contrazione di circa il 10%, mentre gli altri legati sono scesi nell'ordine del 20%».

Il mercato nel suo complesso, peraltro, «conferma queste difficoltà, visto che si registra un calo della domanda che stimiamo in circa il 9% per l’inox e il 16% per gli altri acciai legati. Mentre l’import di inox è calato del 16,5% e quello degli altri legati del 23,2%. Peggio, però, è andata all’export: -20,7% per l’inox e -29,6% per gli altri legati».

Rivolgendo lo sguardo verso il futuro, Tosini ha detto che «impressiona il ritmo di crescita che sta tenendo la Cina e che non sarà eguagliabile da nessun altro Paese o continente, visto che sta anche l’Ue andando bene, ma la situazione di Spagna, Francia e Germania in relazione alla crescita dei casi di Covid non autorizza a fare previsioni ottimistiche».

Per quanto riguarda l’Italia, invece, si prevede un miglioramento: «Produzione industriale, export e contributi comunitari per gli investimenti – ha spiegato Tosini – saranno decisivi, come pure potrebbero avere effetti benefici, visti i massicci interscambi, i fondi messi in campo da Germania e Francia per sostenere le rispettive economie».

Secondo l’esperto, comunque, «la ripresa, seppure incerta, ci sarà e sarà legata all’automotive, comparto per il quale si prevede un incremento superiore al 25%, mentre per gli altri ci si dovranno aspettare crescite minori. Anche se nessuno tornerà sui livelli pre Covid, visto che proprio per l’automotive si stima che il 2021 sarà caratterizzato da un -8,3% sul 2019 e che per tornare ai livelli del 2018 (l’anno migliore) occorrerà aspettare il 2022».

Per consultare le slides presentate da Gianfranco Tosini basta cliccare sull’icona tosini webinar.

 


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