5 agosto 2020
L’Earth Overshoot Day segna la data in cui la richiesta dell'umanità di risorse e servizi ecologici in un determinato anno supera quella che la Terra può rigenerare in quello stesso anno.
L'Earth Overshoot Day quest'anno cadrà il 22 agosto: a livello globale il coronavirus ha creato indirettamente un risparmio ambientale di risorse complessivo. Nel 2019, infatti, la data di superamento era il 29 luglio, quest’anno abbiamo guadagnato 24 giorni.
Il Global Footprint Network, l’organizzazione di ricerca internazionale fondata nel 2003 da Mathis Wackernagel, che calcola questo indicatore su base annuale, ha riscontrato alcune difficoltà nel reperimento dei dati dato i periodi di lockdown nei diversi Paesi: Per includere gli impatti della pandemia di coronavirus quest'anno, sono stati combinati i dati più affidabili e sono state formulate le ipotesi più ragionevoli per valutare l'attuale situazione delle risorse utilizzate dall'umanità.
Sono stati valutati i cambiamenti nelle emissioni di carbonio, nella raccolta forestale, nella domanda di cibo e in altri fattori che potrebbero avere un impatto sulla biocapacità globale o sull'impronta ecologica dal 1° gennaio alla Giornata del superamento della Terra. I driver principali sono stati l'impronta di carbonio (ridotto del 14,5% dal 2019) e l'impronta del prodotto forestale (ridotto dell'8,4% dal 2019).
Il dramma della pandemia ha dimostrato concretamente che ancora è possibile una riduzione delle emissioni e degli impatti delle produzioni sul clima. La sfida è creare interventi di sistema veloci attraverso processi positivi di assunzione di responsabilità e non attendere una prossima situazione di emergenza sanitaria o ambientale che blocchi di nuovo o rallenti i cicli di produzione-consumo.
Durante questa estate stiamo avendo esperienza diretta di improvvisi ed eccessivi eventi temporaleschi con piogge intense e mesocicloni e danni evidenti a infrastrutture, edifici e successivi interventi delle amministrazioni locali per riattivare funzioni e reti nei territori colpiti. Osservatori e studiosi ambientali hanno ricondotto l'acuirsi delle dinamiche meteo a manifestazioni chiare del cambiamento climatico in corso.
Per le comunità e le imprese gli eventi meteo estremi si traducono nella richiesta di un ulteriore livello di resilienza territoriale, che include anche repentine e impreviste difficoltà nella mobilità di merci e di persone per interruzioni o rallentamenti a causa degli effetti del maltempo. Il settore siderurgico, come altri settori produttivi, è investito da questi effetti in termini di logistica, gestione del personale, tutela fisica e funzionale dei siti produttivi.
Per il mondo dei servizi finanziari i cambiamenti climatici sono valutati attraverso un obiettivo di rischio, piuttosto che un obiettivo di opportunità. Anzi si nota come il cambiamento climatico venga considerato in un contesto di rischi futuri lontani nel tempo, piuttosto che tra le imminenti implicazioni per le imprese.
In questo senso la velocità del cambiamento in atto ci obbliga a guardare alle dinamiche di ripresa delle attività economiche e produttive nell'ottica dell'agire qui ed ora, pianificando azioni immediate per diminuire le emissioni e per rispondere al rischio-opportunità di fronteggiamento del cambiamento climatico.
La pandemia ci ha insegnato sulla nostra pelle quanto e come una veloce e totale chiusura delle attività possa apportare un reale beneficio sulle risorse naturali nel breve periodo: il miglioramento evidente della qualità dell'aria o la presenza di caprioli, scoiattoli e altri animali ai bordi dei centri abitati o i delfini nel porto di Trieste sono ancora presenti nei racconti dei mesi trascorsi.
Il significato sta nei 24 giorni 'guadagnati' rispetto al 2019 circa la biocapacità di carico della Terra. Ci dice che è possibile invertire i trend di crescita dell'erosione della biocapacità terrestre. È un significato prezioso perchè dice che siamo ancora in tempo, che alcuni processi naturali di degradazione delle risorse sono ancora reversibili.
La siderurgia italiana, individuata dalle politiche di Green New Deal come uno dei settori chiave delle politiche di decarbonizzazione europee, può raccogliere questi stimoli e indicazioni perchè già nel secondo semestre 2020 si creino opportunità di sistema e di filiera per il fronteggiamento del cambiamento climatico. Insieme ce la faremo e forse nel 2021 le shelfclouds e i mesocicloni saranno faranno meno paura.
Maria Luisa Venuta
24 marzo 2025
Ogni settimana l'analisi di domanda, offerta e prezzo dell'acciaio sulla piazza commerciale italiana.
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