28 luglio 2020
La congiuntura e le prospettive per il settore italiano ed internazionale dell’acciaio. Questi i temi trattati da Stefano Ferrari (responsabile Ufficio Studi siderweb) durante la terza edizione di Mercato & Dintorni, il webinar organizzato da siderweb con cadenza mensile per monitorare l’andamento della filiera siderurgica.
Il punto di partenza dell’analisi di Ferrari sono stati i dati produttivi del primo semestre dell’anno, gli ultimi disponibili. «Rispetto ai dati del primo quadrimestre dell’anno – ha spiegato -, che vedevano l’Italia pagare un pesante dazio rispetto sia all’Ue (-22,4% dell’output contro -12,5%) sia a Francia (-18%) e Germania (-7%), nei mesi successivi l’attività produttiva italiana è leggermente migliorata e quella dei Paesi europei è leggermente peggiorata, allineando il risultato nazionale con quello continentale». Tra gennaio e giugno l’Italia ha infatti perso il 19,7% dei volumi, contro il -18,7% dell’Ue ed il 15,7% della Germania, con Francia e Spagna che perdono invece più del 25%. «Il Covid-gap tra Italia e partner europei si è quasi riassorbito – ha proseguito Ferrari – ed i dati nazionali sono in linea anche con Africa, Sud e Nord America, mentre la Cina continua a fare corsa a sé, con dati vicini a quelli del 2019».
Per quanto concerne le previsioni per il 2020 e 2021, invece, World Steel Association si aspetta consumi di acciaio in calo del 6,4% rispetto al 2019, con l’Europa al -16%, l’area NAFTA a -20% ed il Sud America a -17%. La Cina sarà l’unica area con il segno «più», con una crescita dell’1% rispetto all’anno scorso. «La Cina sembra essere diventata quasi un mondo a parte del punto di vista siderurgico, con regole che non si amalgamano con il resto del globo ed andamenti nettamente controcorrente». Osservando i dati e confrontandoli con quelli della produzione nel primo semestre, inoltre, Ferrari ha rilevato che «i dati di calo della produzione corrispondono, punto più o punto meno, al calo del consumo previsto per il 2020. Ciò significa che, dato che nel medio/lungo periodo i dati della produzione e quelli del consumo tendono a coincidere, che World Steel Association non si aspetta il rimbalzo nel secondo semestre».
Per quanto riguarda i prezzi, «le materie prime siderurgiche rimangono relativamente care, in special modo il minerale ferroso che, dopo una prima fase di calo immediatamente dopo il lockdown ha recuperato terreno, superando i livelli di gennaio e tornado ai livelli dell’estate 2019. Anche il rottame sta tenendo, con oscillazioni di entità tutto sommato contenuta». Dato che i finiti hanno ceduto terreno in misura maggiore, «i margini dei produttori sono sotto pressione», in particolare in Europa e negli Stati Uniti, mentre in Cina le quotazioni dei coils a caldo sono in recupero.
«Siamo in una fase di incertezza – ha concluso Ferrari -. Sul mercato si rilevano delle anomalie marcate, in special modo tra andamento dei prezzi delle materie prime e dei finiti e tra l’andamento delle quotazioni in Cina e nel resto del modo. Queste anomalie, nonostante il processo di regionalizzazione in corso, danno l’impressione di essere troppo forti per durare nel tempo, quindi a breve-medio termine è attesa una correzione, anche se al momento non è chiaro quale strada prenderanno i prezzi».
14 marzo 2025
Nuova edizione del siderweb TG. Credits: archivio siderweb; World Steel Association; European Commission.
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