7 gennaio 2020
Più tempo per la messa in sicurezza dell’altoforno numero due dell’Ilva. Secondo indiscrezioni il Tribunale del Riesame di Taranto avrebbe accolto il ricorso dei Commissari Straordinari in cui si chiedeva il mantenimento della facoltà d’uso degli impianti dopo la presentazione del piano di interventi da oltre 11 milioni di euro.
Un piano che a dicembre aveva convinto Custodi Giudiziari e Procura, ma non il giudice preposto Francesco Maccagnano che aveva confermato il sequestro e intimato il fermo dell’impianto fino alla sua completa messa in sicurezza.
L'accoglimento del ricorso è però soggetto ad alcune condizioni. La proroga infatti è subordinata all'adempimento delle residue prescrizione in tutto in parte non attuate.
«A decorrere dalla data di deposito della presente ordinanza - rimarca il Riesame- 6 settimane per l'adozione dei cosiddetti dispositivi attivi a decorrere dalla data del 19 novembre 2019; 9 mesi per l'attivazione del caricatore automatico della massa appare nella Mat; 10 mesi per l'attivazione del campionatore automatico della ghisa; 14 mesi per l'attivazione del caricatore delle aste della Maf e sostituzione della Maf».
Il mantenimento in funzione dell’impianto oltre a scongiurare il ricorso agli ammortizzatori sociali, resosi necessario all’indomani dell’imposizione dello stop produttivo, permette anche la prosecuzione in un clima più sereno della fase finale della trattativa tra Governo e ArcelorMittal per il raggiungimento di una nuova intesa per il rilancio del siderurgico.
30 aprile 2025
L'intervista a Simone Pavan, Technical and Marketing manager ifm electronic, che dal 6 all'8 maggio parteciperà a Made in Steel.
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