29 ottobre 2019
Definirla una “società di consulenza informatica” – dodici anni dopo la sua nascita, cui ha fatto seguito una crescita esponenziale che oggi l’ha portata ad essere un autentico punto di riferimento per l’implementazione di soluzioni basate su piattaforma SAP, con un team di oltre 140 persone – è decisamente limitativo.
Regesta è infatti in grado di supportare le aziende nella trasformazione digitale introducendo tutti quegli elementi di innovazione che consentono di identificare nuove opportunità di business e basa il proprio lavoro su concretezza, competenza, impegno e passione; elementi che ne fanno la “cifra” distintiva.
siderweb ne parla con Francesco Brunelli (primo a destra nella foto di testa, insieme ai suoi soci), che di Regesta - che è tra gli sponsor del tour di “Bilanci d’acciaio 2019” - è socio fondatore e presidente e che sarà tra i protagonisti della tavola rotonda del 4 dicembre in occasione della tappa in programma a Venezia.
Vogliamo spiegare, a chi non lo avesse ancora chiaro, cosa significa “trasformazione digitale” per un’azienda?
«Semplificando al massimo possiamo definire questo processo, praticamente esploso con “Industria 4.0”, come l’automazione e l’interazione di settori aziendali che prima non comunicavano tra di loro. Per tutte le aziende è ormai assodato il fatto di mettere in collegamento le attività produttive della propria azienda con quelle gestionali. Il cambio di paradigma importante è oggi rappresentato dal Cloud, l’intelligenza artificiale, il machine learning».
E qui entra in gioco Regesta: con quale tipo di approccio?
«Con quello di chi crea progetti e attività concrete che siano in grado di facilitare e rendere più rapido il lavoro dei nostri clienti. Ovvero sapere portare elementi di innovazione che consentano di individuare nuove opportunità di business. Le faccio un esempio: i certificati dei prodotti realizzati dalle aziende siderurgiche possono essere inseriti nella blockchain e trasmessi senza possibilità di modifica o alterazione lungo tutta la filiera produttiva e distributiva fino al cliente finale».
Trasformazione digitale equivale quindi anche a creazione di valore, per un’azienda?
«Assolutamente sì e le imprese – nel settore siderurgico abbiamo riscontrato una crescita esponenziale dell’interesse negli ultimi due anni – sono sempre più consapevoli che il nostro supporto non è, non può e non deve essere finalizzato solo ad una riduzione dei costi di esercizio, ma anche – e sondo noi soprattutto – proprio alla ricerca della creazione di ulteriore valore aggiunto rispetto a quello che le aziende sono in grado di generare con il loro lavoro».
Ad esempio?
«Presso un nostro importante cliente abbiamo implementato un sistema che utilizza tutte le tecnologie più attuali basate su modelli predittivi e di machine learning e mette l’azienda in condizione non solo di avere costantemente sotto controllo il processo di lavorazione, ma anche di predire le possibili criticità e, nel caso che queste si manifestino comunque, di intervenire velocemente. Tra i nostri progetti, quello di Predictive Quality realizzato con Feralpi Group, è stato premiato come Bronze Winner della categoria Innovation, nell’ambito del recente SAP Quality Awards Italy 2019».
Quanto conta, se conta, il “cambio generazionale” alla guida delle imprese nella crescita di interesse per il vostro apporto?
«Indubbiamente ha il suo valore, perché una leadership anagraficamente più portata ad avere interesse per il digitale non può che – stante la quasi naturale vicinanza con i temi correlati – favorire una curiosità che si trasforma in una più rapida comprensione delle possibili implementazioni. Ma questo non è il solo aspetto importante, perché abbiamo riscontrato che non sono soltanto i giovani imprenditori ad essere interessati a confrontarsi con i temi della digitalizzazione: per essere “illuminati”, insomma, il fattore età conta fino ad un certo punto. Quello che conta è la qualità della persona».
Voi vi definite “un’azienda locale ma con una copertura globale”: cosa significa questo per i vostri clienti?
«Noi amiamo seguire i nostri clienti in tutte le fasi di sviluppo, anche sui mercati internazionali e condividere con loro le esperienze che vi abbiamo già maturato e con le quali ci siamo confrontati e ci confrontiamo continuamente. I nostri sistemi possono aiutare a trasferire, mediando con le diverse sensibilità che si incontrano in territori diversi da quelli di origine, la filosofia imprenditoriale di base. L’importante è riuscire a mettere insieme le idee migliori e permettere ai nostri clienti di sfruttarle nella maniera più efficace».
Anche con programmi “di studio” finalizzati all’apprendimento. Da novembre a maggio, per esempio, è in programma un vostro corso, strutturato su sei moduli, della vostra Academy: ce ne parla?
«L’Academy è il nostro autentico vanto. Molti dei nostri consulenti provengono dal mondo aziendale e sanno come trasferire le proprie conoscenze alle imprese di cui siamo partner. Quello che proponiamo oggi ad esempio è un percorso di Controllo di Gestione che unisce le basi teoriche del controlling (determinare con precisione i costi dei processi produttivi e metterli in correlazione con i ricavi di vendita, misurando quindi le marginalità) con l’esperienza pratica dei consulenti e l’utilizzo degli strumenti SAP disponibili».
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