
Euroflex: fatturato in crescita
Prezzi in risalita per il produttore di tubi salernitano. «Il mercato chiede sempre più prodotti resistenziali»
3 agosto 2017
Visti gli obiettivi già centrati negli anni scorsi, al momento le energie vengono convogliate su un obiettivo preciso: il consolidamento di assetto e posizionamento. Per Euroflex, che produce tubolari, nastri, lamiere e profilati aperti, significa adeguarsi e rispondere in modo dinamico alle nuove richieste che arrivano dai propri clienti.
«Qualità, spessori e diametri diversi - spiega Mauro Maccauro (in basso a sinistra nell'immagine), presidente e amministratore delegato dell’azienda di Mercato San Severino, in provincia di Salerno -. Sta crescendo la domanda di prodotti resistenziali». Una virata che il vertice dell’azienda spiega come «un mutamento delle necessità della nostra clientela, che se in precedenza faceva riferimento alla domanda italiana, dopo la crisi del 2008 ha cominciato ad agganciarsi e posizionarsi su mercati esteri». Anche per questo «i nostri settori di riferimento sono in ripresa».
Bene il settore agricolo, in affanno l’edilizia
«Il comparto del mobilio ci sta dando soddisfazione - assicura Maccauro -; ci sono buone prospettive per la costruzione di serre, grazie ai programmi di sviluppo rurale (PSR) del settore agricolo che si stanno avviando in particolare in Campania, Puglia, Sicilia, Calabria. È chiaro, poi, che se - come auspico - anche in Italia ripartisse il settore edile, la produzione ed il commercio di grigliati e tubi per ponteggi ne trarrebbero ulteriore vantaggio».
Mercato italiano e iberico
Nel recente passato, l’ammontare del venduto annuo di Euroflex si è assestato attorno alle 60mila tonnellate di tubolari, lamiere, profilati aperti e nastri. A pesare maggiormente sulla bilancia è la produzione di tubi, in particolare destinati a edilizia, mobilio, costruzione di serre per agricoltura e di segnaletica, ma anche a commercianti di prodotti siderurgici. «Il nostro mercato di riferimento è l’Italia - aggiunge Maccauro -, con una quota del 10-15% nella Penisola iberica e un restante 1-2% in altre zone dell’Europa».
Prospettive di crescita nel 2017
Cinquanta dipendenti, come gli anni che Euroflex festeggia quest’anno, la società ha chiuso il 2016 con ricavi per 29 milioni di euro ed un valore della produzione di 30,5 milioni. «Il fatturato è rimasto invariato rispetto all’anno precedente, ma le quantità sono aumentate di circa l’8%. Un buon risultato, se si considera che i primi 6 mesi del 2016 - ricorda Maccauro, che fino a qualche mese fa ha guidato anche Confindustria Salerno - sono stati caratterizzati da prezzi molto bassi». Quello scorso è stato un anno caratterizzato da un andamento altalenante delle quotazioni delle materie prime. «Ci siamo attenuti ad un’accurata politica di scorte per far sì che questo saliscendi non impattasse sulla nostra gestione e per essere pronti a servire il mercato».
Una situazione che, nel primo semestre del 2017, si è ribaltata: a parità di quantità, il fatturato al 30 giugno è superiore di circa 900mila euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. «Merito dell’aumento dei prezzi registrato nel primo quadrimestre dell’anno. Ora, dopo un calo, sembra esserci un’ulteriore risalita» secondo il numero uno di Euroflex. Che nel 2018 concluderà il percorso nell’ambito del progetto Elite di Borsa Italiana e lavorerà sull’efficientamento dei propri impianti per aumentare la produttività.
«Nel prossimo biennio abbiamo in programma interventi di revamping su alcune linee, per i quali abbiamo fatto domanda di accesso agli incentivi previsti nel Piano nazionale Industria 4.0», integrando anche la gamma produttiva. «Il 2018 sarà un anno particolare, le aziende dovranno tenere alta l’attenzione - secondo l’Ad Maccauro - a causa delle politiche protezionistiche che stanno prendendo piede e della recente acquisizione di Ilva. Stiamo andando incontro a cambiamenti strutturali».
Elisa Bonomelli

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