18 maggio 2017
RHO (MI) - È un segnale di ottimismo quello che Jens Lauber, Managing Director for Steel Distribution di Tata Steel, ha riscontrato sul mercato. Intervistato da Siderweb a margine del convegno degli Stati Generali dell'ACCIAIO il manager ha mostrato un grande apprezzamento anche per il format scelto per la Conference & Exhibition dell'accaio.
Avete riscontrato un miglioramento del mercato europeo nel primo trimestre del 2017?
Nel primo trimestre abbiamo visto una crescita media di circa il 2,5% sul trimestre precedente. Inoltre nel 2017 non dovrebbero verificarsi quelle oscillazioni di prezzo che hanno caratterizzato il 2016. Mi aspetto però che anche nei tre mesi successivi prosegua il trend che abbiamo visto nella prima parte dell’anno.
Un ulteriore segnale positivo colto nel 2017 sta nel fatto che si è visto un incremento abbastanza bilanciato anche sul fronte delle aree geografiche, con l’unica eccezione della Gran Bretagna, che invece continua ad affrontare una condizione di debolezza e può essere considerata un grande punto interrogativo per l’anno in corso.
Quali tra i prodotti che commercializzate hanno avuto le performance migliori?
La vera buona notizia sta nel fatto che abbiamo potuto rilevare una ripresa trasversale ai diversi settori. Tutti sono in sensibile crescita, con una menzione particolare per l’automotive, e questo si riflette anche sui consumi dei diversi prodotti. Il miglioramento dei consumi e degli investimenti in tutti i settori e nei vari Paesi è sicuramente il segnale maggiormente positivo che potevamo ricevere e dimostra che il sistema Europa sta performando molto bene.
Ritiene che i recenti provvedimenti antidumping siano stati un supporto per voi?
La siderurgia europea a tutti i livelli della filiera viene da alcuni anni in cui gli indici di bilancio come l’Ebitda e l’Ebit non sono stati tali da permettere di poter effettuare tutti gli investimenti necessari per garantire un futuro alle aziende. In questo scenario si sono inserite anche le pressioni politiche affinché le aziende riducessero le emissioni, con limiti importanti sia al 2020 che al 2030. È una cosa pregevole, ma che anche in questo caso può essere garantita con grandi investimenti. E sono tutti investimenti che l’industria siderurgica dovrà autofinanziare, a tutti i livelli della filiera. Per cui il nostro settore vede di buon occhio qualsiasi iniziativa che possa essere di supporto in questo processo, compresi i dazi all’importazione che stanno aiutando a migliorare i margini. Ma questa non può essere l’unica strada: l’industria stessa deve essere in grado di sviluppare nuovi prodotti e nuovi servizi da proporre ai clienti.
Ci sono sviluppi sulla joint venture con thyssenKrupp?
È una domanda dalla risposta complessa e alla quale non sono nelle condizioni di rispondere. Anche noi apprendiamo la maggior parte delle notizie dai comunicati ufficiali dell’azienda.
Che impressione ha avuto di Made in Steel?
L'aspetto che mi ha colpito è lo slogan scelto: «Stronger together». Ritengo che una simile proposta di convegni all’interno di una manifestazione fieristica sia molto apprezzabile. L'invito ad una maggiore collaborazione è un messaggio importante alla filiera affichè si trovino insieme delle nuove soluzioni per il futuro e questo è il vero e valore che caratterizza questa manifestazione.
Davide Lorenzini
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