28 aprile 2016
Anche le aziende siderurgiche e del comparto metalli avviano con sempre più frequenza progetti che puntano alla digitalizzazione della propria gestione. Ne danno testimonianza Francesco Brunelli e Francesco Nassini, partner di Regesta, evidenziando come in collaborazione con uno dei leader mondiali di software per la gestione aziendale Sap, anche molte realtà dell’acciaio abbiano avviato processi di trasformazione digitale a più livelli.
Dottor Brunelli, di cosa vi occupate nello specifico?
«Per descrivere con poche parole la nostra attività, posso affermare che forniamo soprattutto consulenza e servizi informativi in collaborazione, dal 2007, con il leader mondiale del settore Sap. Siamo nati a Brescia e, proprio per la prossimità territoriale, abbiamo sviluppato una particolare affinità con il mondo dell’acciaio e con il settore dei metalli nel suo complesso. Ci occupiamo anche delle aziende che operano in segmenti a valle della filiera come, ad esempio, di centri servizio. Serviamo, inoltre, anche aziende utilizzatrici di metalli, come produttori di valvole, organi di trasmissione, con una particolare specializzazione, in questo caso, al settore automotive. Le aziende che servono il mondo dell’auto necessitano di un’organizzazione digitale dell’azienda. Il nostro modello è apprezzato perché risulta estremamente utile ed efficace nella gestione delle esigenze dei clienti, che spesso abbisognano di tempi di consegna ridotti e tolleranze minime di difettosità».
Quali sono le vostre specializzazioni?
In questi anni ci siamo specializzati nel supporto della produzione, della logistica e del controllo di gestione delle varie aziende. Siamo, infatti, in grado di soddisfare tutte le esigenze informatiche di un’azienda, realizzando sistemi altamente customizzati in relazione alla realtà industriale a cui di rivolgono. Un’altra carta vincente che ci contraddistingue, anche all’interno dello stesso panorama dei consulenti Sap, è l’approccio sinergico che sviluppiamo con il management delle aziende che sono nostre clienti. Spesso, infatti, la nostra collaborazione è richiesta nell’ambito di processi che, a volte, necessitano anche di complete riorganizzazioni».
Dottor Nassini, potrebbe fare un esempio concreto del vostro approccio?
«Un esempio è il percorso che, dallo scorso anno, stiamo affrontando con Feralpi, con la quale stiamo lavorando per raccogliere all’interno di un’unica soluzione le diverse realtà industriali italiane e tedesche dell’azienda bresciana. Una soluzione che gestirà dagli acquisti alle vendite e alla logistica, per finire con controllo di gestione, produzione e contabilità dell’intero gruppo siderurgico. Il progetto è strutturato per fasi, ma l’obiettivo è far parlare a tutte le realtà aziendali “la stessa lingua”, soprattutto potendo ragionare sui medesimi numeri. Il progetto in questione avrà bisogno di almeno due anni di lavoro: sarà operativo nel 2017 per le realtà italiane e l’anno successivo per quelle tedesche. Queste operazioni necessitano di un notevole impegno nella definizione del modello core. Meno complessa, invece, l’applicazione alle filiali distaccate».
Dottor Brunelli, avete già delle indicazioni sulle tendenze future?
Un aspetto importante che si sta affermando è quello legato all’internet delle cose e alle analisi predittive. Si cerca sempre più di orientarsi verso una gestione del cliente in grado di offrire opportunità di contatto e di monitoraggio diretti da parte del cliente del prodotto che sta acquistando e di poterlo fare da qualsiasi device mobile. Un elemento che più che un’innovazione potrebbe rivelarsi nel giro di una decina d’anni di una necessità, dal momento che si stanno affacciando al mondo del lavoro persone che sono ormai fortemente legate e abituate a questo tipo di supporti. Potremmo quindi essere all’alba di una piccola rivoluzione dal momento che gli interlocutori saranno molto diversi da quelli attuali. E questa è una tendenza che si sta sviluppando in maniera particolare all’estero».
I risultati finora vi hanno dato ragione?
«Siamo orgogliosi dei risultati che siamo stati in grado di raggiungere, nonostante le nostre dimensioni ridotte. Per una realtà che conta una settantina di dipendenti e circa 5 milioni di euro di fatturato, abbiamo avuto diverse soddisfazioni nel corso degli anni. Una crescita che ci ha portato a collaborare con alcune tra le principali imprese della siderurgia nazionale come Arvedi e Lucchini, tanto per citare un paio di esempi. Le basi di questo successo si fondano sulla flessibilità e l’adattabilità che ci contraddistingue. Questi due elementi ci permettono di raggiungere un rapporto di attenzione e fiducia con il cliente, aumentando così il legame sinergico che è alla base del nostro approccio».
In alto, un'immagine del team Regesta
Davide Lorenzini
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