21 gennaio 2025 Translated by Deepl
Un bilancio dell'andamento del comparto della distribuzione di acciaio inossidabile nel 2024 e le prospettive per il 2025, con speranze di ripresa legate al contesto interazionale e alle scelte politiche in Europa. Questi alcuni dei temi toccati da Alessandro Bettuzzi (Ad di Oiki e coordinatore dei Centri Servizi Inox di Assofermet), intervistato da Stefano Ferrari (responsabile Ufficio Studi siderweb) durante il webinar di questa mattina dal titolo "Mercati inossidabili. Attese e prospettive per il 2025".
Secondo Bettuzzi, il 2024 «non ha nulla a che vedere con il biennio positivo del 2021-2022 ed è stato un anno che ha esacerbato le difficoltà congiunturali del 2023, sulle quali ci siamo andati a innestare». Lo scorso anno è stato, dunque, diviso in tre segmenti: «Nella prima parte – continua l’Ad di Oiki – sono stati smaltiti gli abbondanti stock accumulati nel corso del 2023, dopodiché abbiamo vissuto due momenti differenti. Tra febbraio e giugno il mercato ha tenuto, tutto sommato, complice anche lo sciopero di un grosso produttore di inox, mentre da luglio in poi è sfumato tutto quello che si era costruito nel primo semestre. Il mercato in questa fase, stagionalmente non troppo favorevole, non ha avuto una direzione precisa, con range di prezzi che hanno oscillato all’interno di una forbice molto ampia e senza coerenza», creando condizioni recessive.
Terminato questo 2024 turbolento, per il 2025 Alessandro Bettuzzi dichiara di non volersi «iscrivere nelle liste dei pessimisti; tuttavia, l’eventuale ripresa del comparto dipenderà da fattori esterni alla distribuzione. È chiaro che un clima di pace a livello geopolitico, in particolare in Ucraina e in Medioriente, potrebbe favorire una crescita». Il coordinatore di Centri Servizi Inox di Assofermet individua anche nelle scelte dell’Unione europea uno dei possibili elementi di input al mercato: «Ho fiducia in decisioni in controtendenza a livello europeo». La politica comunitaria, secondo Bettuzzi, avrebbe negli scorsi anni «dimostrato di avere una governance abbastanza miope in termini strategici a livello industriale e una certa incapacità di creare delle convergenze di filiera per rendere competitivi i nostri distretti manifatturieri».
A livello di mercato, per il primo trimestre del nuovo anno, Alessandro Bettuzzi si attende una ricerca di equilibrio: «Non si può continuare ad agire senza una logica economica nella gestione delle attività per i centri servizio e, per questo motivo, dobbiamo raggiungere una stabilità. Tuttavia, perché si creino queste condizioni, alla base deve esserci una corrispondenza tra domanda e offerta e stiamo andando in questa direzione». L’Europa deve quindi «farsi trovare pronta alla ripresa», agendo per «rivedere alcuni aspetti del Cbam e limitare la concorrenza cinese per proteggere i segmenti a valle della filiera. Servono barriere scientifiche e mirate per evitare l’erosione del consumo finale di acciaio», conclude l’Ad di Oiki e coordinatore dei Centri Servizi Inox di Assofermet.
Federico Fusca
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