30 ottobre 2024
È disponibile la nuova pubblicazione di siderweb dedicata al siderweb FORUM, l'evento che lo scorso 26 settembre ha offerto alla filiera un momento di conoscenza, analisi, confronto e relazioni.
Uno speciale che raccoglie le tematiche e gli highlight per rivivere il convegno che ha raccolto oltre 560 iscritti. Di seguito, in anteprima, proponiamo l'editoriale firmato da Francesca Morandi, Responsabile Relazioni Esterne di siderweb.
È passato poco più di un mese dalla presentazione del Rapporto sul futuro della competitività europea presentato da Mario Draghi alla Commissione Ue. In queste settimane si è molto parlato dell’importanza delle parole di Draghi, che hanno sollevato interessanti spunti, in particolar modo per ricordarci la necessità di continuare ad osservare con occhio critico e valutare correttivi, anche per il settore dell’acciaio. In quest’ottica, ci sono alcune riflessioni che mi piacerebbe portare, scaturite anche dalle discussioni avvenute durante il siderweb FORUM che si è tenuto di recente a Vicenza.
Punto primo: il cambiamento. Il rapporto di Draghi è stato molto chiaro: l’industria europea non è competitiva. “L’Europa si trova di fronte ad un momento di forte cambiamento. Il commercio mondiale sta rallentando, la geopolitica si sta frammentando e il cambiamento tecnologico sta accelerando. È un mondo in cui i modelli di business consolidati da tempo vengono messi in discussione”.
Vi invito a un esercizio: se sostituissimo la parola “Europa” con “siderurgia”?
“La siderurgia si trova di fronte ad un momento di forte cambiamento”. Vero. Il commercio mondiale di acciaio sta rallentando, frenato anche dalle misure per contenere la sovra capacità cinese; la geopolitica si sta frammentando, portando le nostre filiere a una progressiva regionalizzazione delle catene del valore; infine, il cambiamento tecnologico sta accelerando, ponendo la siderurgia di fronte a tempi per la decarbonizzazione sempre più ridotti. In questo scenario, dove i modelli di business consolidati da tempo vengono messi in discussione, le dimensioni aziendali diventano un fattore strategico. E qui, una considerazione va fatta, se pensiamo che la prima azienda italiana di produzione d’acciaio figura al 99° posto nella classifica delle “Top Steel Producing Companies” della World Steel Association, con 3,4 milioni di tonnellate rispetto ai 131 milioni di tonnellate della società prima in classifica. Così, il rapporto Draghi diventa un prezioso invito per tutta la nostra filiera a farsi trovare pronta per le sfide del futuro, ad innovare.
Ma cosa significa, esattamente, innovare? Qui veniamo alla seconda riflessione. Intelligenza artificiale, digitalizzazione, sono solo alcune delle leve, ma il cambiamento è culturale, appartiene a un modo moderno e inclusivo di fare impresa, dove donne e giovani saranno centro di una nuova leadership, come sottolinea anche la Presidente di Borsa Italiana, Claudia Parzani. Soprattutto, vincerà un modello “aperto”: ripartiremo con slancio solo se concepiremo strategie e progettualità che vadano oltre i nostri ambiti territoriali. Come scrive il professore del PoliMi Giuliano Noci: “Il nostro sistema industriale, che si è sempre caratterizzato per una cultura di eccellenza tecnica di prodotto e produzione, non è più sufficiente per affrontare le sfide di contesto: la produzione non ci permette più di fare la differenza: diventa condizione necessaria per la competitività di impresa a cui si devono aggiungere due nuovi «processi produttivi» ugualmente importanti: quello di gestione dei big data (anche via IA) e quello di trasformazione delle attività di marketing in una esperienza attrattiva da veicolare al mercato”.
Sapremo innovare i modelli di business se percorreremo due vie: disegnare una chiara strategia di innovazione o puntare su una maggiore qualità dei prodotti in acciaio, se pensiamo che la competizione sul prezzo, nel mercato europeo, non è più una via percorribile. In questo percorso, qualsiasi via intraprenderemo, diventerà fondamentale fare rete, sposare sistemi aperti, di collaborazione, cooperazione e soprattutto, di conoscenza. Le stesse esigenze che hanno portato alla nascita di siderweb nel 2001.
Quando, giovedì 26 settembre, sul palco di Vicenza abbiamo aperto i lavori del siderweb FORUM, avrete notato una giornalista, elegante, giacca blu e gesti disinvolti. Non era reale: quello studio, quella giornalista, erano stati interamente generati dall’intelligenza artificiale e ci proiettavano in un 2054 fatto di città su Marte, di droni che trasportano coils prodotti a emissioni zero.
“Una nuova era si apre per l’acciaio” il titolo di quel telegiornale. Al di là della provocazione tecnologica, con cui tutti noi ci rivolgiamo a ChatGPT e Copilot, quell’esperimento ci chiedeva direttamente: quale storia nuova vogliamo scrivere, per l’acciaio? In quale era vorremo posizionarci, tra qualche anno? Con quale racconto, con quali parole?
Subito dopo la giornalista “finta”, sono salita su quel palco, a sottolineare che c’è un elemento che, per siderweb, ne costituisce da sempre il respiro più profondo, la radice cui ogni giorno ancoriamo il nostro agire e pensare quotidiano: la conoscenza; nella sua interpretazione più alta, di chi guarda verso il cielo con le ali del sapere, delle informazioni e del dialogo.
“La conoscenza è quella forza capace di trasformare le idee in innovazione e quindi in realtà. E proprio coloro che sono abbastanza audaci da credere di poter cambiare il mondo saranno quelli che lo cambiano davvero”.
– Steve Jobs
Osiamo insieme, verso un nuovo futuro!
Francesca Morandi
11 novembre 2024
Ogni settimana l'analisi di domanda, offerta e prezzo dell'acciaio sulla piazza commerciale italiana.
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