2 luglio 2024 Translated by Deepl
I primi sei mesi dell’anno sono stati complessi per i comparti dei piani e dei lunghi in acciaio, caratterizzati dalla carenza della domanda, da prezzi alla ricerca di un equilibrio e da margini in sofferenza. Questi sono stati i temi principali toccati da Ruggero Brunori (amministratore delegato di Ferriera Valsabbia) e Tommaso Sandrini (amministratore delegato di San Polo Lamiere), incalzati da Stefano Gennari, durante il webinar di siderweb MERCATO & DINTORNI dal titolo "Addio primo semestre: lunghi e piani tra bilanci e speranze", svoltosi questa mattina.
La prima metà dall’anno è stata un periodo complicato per i produttori di tondo per cemento armato, a causa, come ha sottolineato Ruggero Brunori, della «situazione precaria che stiamo vivendo sia in Italia sia in Europa. Le crisi geopolitiche stanno condizionando i mercati e l’incertezza sta scoraggiando gli investimenti da parte degli operatori privati. Inoltre, c’è un tema legato al clima, con un meteo piovoso che ha creato ritardi nelle consegne». Nonostante queste incognite, Brunori esprime ottimismo in vista del prossimo semestre: «I prezzi si riprenderanno nei prossimi mesi, ma tutto è legato alla domanda reale e questa, le stime ci dicono, si consoliderà nei prossimi mesi».
Un altro tema caldo per il settore non solo dei prodotti lunghi ma della siderurgia in generale è legato ai costi e, in particolare, a quelli di rottame ed energia. Rispetto ai costi energetici, l’amministratore delegato di Ferriera Valsabbia ha evidenziato come «questo mercato è legato alla struttura delle politiche di industria energetica dei singoli Paesi. L’Italia, rispetto agli altri grandi partner europei, soffre la mancanza di una politica energetica adeguata e di interventi statali per contenere i costi per le imprese». Quanto al rottame, «sono in atto delle riduzioni di prezzo e altre sono attese nelle prossime settimane. Rispetto a questa materia prima fondamentale, il primo provvedimento dovrebbe essere quello di trattenerlo in Europa, perché è la nostra miniera. Sarebbe l’unico strumento per poter portare avanti la decarbonizzazione e una politica industriale green», ha concluso Brunori.
Una situazione di bassa domanda e di stagnazione del mercato è vissuta anche dal settore dei prodotti piani. Come ha ricordato Tommaso Sandrini, nel primo semestre 2024 «abbiamo assistito a un indebolimento dei prezzi, i quali si sono poi stabilizzati nonostante una domanda debole. In sostanza, in questi primi sei mesi il comparto ha avuto dati negativi a doppia cifra a consuntivo». La fotografia che si può scattare del semestre è quella di «un mercato stagnante e privo di direzionalità a causa di una forte debolezza della domanda, con i prezzi schiacciati sui costi. Una fase che sta proseguendo ormai da 12-15 mesi, con un movimento laterale dei prezzi che corrisponde a difficoltà sui margini lungo tutta la filiera, sia per i produttori che per i distributori». Di conseguenza, lo stato d’animo prevalente all’interno della distribuzione è «un forte disorientamento, perché assistiamo a un lungo trend discendente dei prezzi e dei volumi, causa e sintomo di questo quadro problematico, dovuto a una crisi della manifattura, italiana ed europea, in atto da molti tempo e oggi ne stiamo vedendo con più chiarezza gli effetti», spiega Sandrini.
Dunque, secondo l’ad di San Polo Lamiere, «serve una chiamata all’azione. Usciamo da cinque anni caratterizzati da un pessimo operato della Commissione europea, che ha allocato male le risorse, sbagliato la politica energetica e portato avanti decisioni che disincentivano la produzione siderurgica, come il Green Deal o il Cbam. La speranza è che il nuovo Governo comunitario ripensi radicalmente le politiche e cambi rotta», ha concluso Sandrini.
Federico Fusca
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