
Coronavirus: crolla la produzione Usa
Le fermate o la riduzione delle attività degli impianti ha provocato un calo settimanale del 33,6%
14 aprile 2020
Per avere un’idea di quali siano le conseguenze che l’emergenza coronavirus sta determinando nella siderurgia mondiale, può essere interessante esaminare i dati sulla produzione settimanale di acciaio degli Stati Uniti, che pure hanno adottato misure spesso meno drastiche rispetto a quelle prese altrove.
Secondo l’American Iron and Steel Institute (Aisi), la settimana scorsa è stata di «1.256.000 tonnellate (con un utilizzo degli impianti al 56.1%), con un calo del 33,6% rispetto alla stessa settimana del 2019 (quando gli impianti marciarono all’81,3%) e del 18,1% rispetto settimana precedente, quando la produzione era stata di 1.534.000 tonnellate e il tasso di utilizzo degli impianti era stato del 68,5%».
Questo ha determinato che «la produzione aggiornata dall'inizio dell'anno fino all'11 aprile è stata di 26.323.000 tonnellate, in calo del 4,9% rispetto alle 27.665.000 tonnellate dello stesso periodo dell'anno scorso».
Suddivisa per distretti, ecco la produzione Usa della scorsa settimana in migliaia di tonnellate nette: Nord Est: 104; Grandi Laghi: 430; Midwest: 122; Sud: 556 e Ovest: 44, per un totale di 1256.
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