29 aprile 2024
In questi giorni l’abbiamo sentita raccontare più volte. Vogliamo tuttavia dedicare anche un nostro ricordo alla straordinaria avventura imprenditoriale di Gianpietro Bendetti, nei giorni che - dopo la sua scomparsa - vogliono rendere omaggio a una figura che ha lasciato un segno indelebile nell’acciaio mondiale.
Il matrimonio di Benedetti con l’acciaio si celebra nel 1961 e direttamente in Danieli, azienda in cui entrò poco più che 19enne. Un’entrata che Benedetti aveva raccontato con un aneddoto: il suo primo giorno di lavoro venne rispedito a casa per aver dimenticato il compasso, essenziale per il reparto di progettazione di cui era entrato a far parte. In questi primi anni di carriera Bendetti venne nominato project manager di alcuni impianti minori che però gli permisero di girare il mondo e conoscere toccandole con mano le diverse siderurgie da continente a continente.
Un'innata dote per il problem solving gli permise di scalare le varie cariche aziendali fino ad assumere quella di direttore generale nel 1986 quando alla guida dell’azienda salì Cecilia Danieli come presidente e amministratore delegato. Il team Benedetti-Danieli riuscì a traghettare l’azienda fuori dalle acque agitate della prima grande crisi siderurgica, portando una profonda ristrutturazione.
A seguito della prematura scomparsa di Cecilia Danieli nel 1999, Benedetti nel 2003 assunse la carica di presidente e amministratore delegato, carica quest’ultima che mantenne fino al 2018 quando la passò al figlio di Cecilia, Giacomo Mareschi Danieli.
Non si contano le innovazioni che negli anni il gruppo di Buttrio ha introdotto in siderurgia, rotoforgia e Q-One per citare alcuni degli ultimi brand, anche se quello di cui Benedetti è sempre andato maggiormente fiero è il mini-mill, capace di fare la differenza in questa fase di passaggio alla siderurgia green.
22 gennaio 2025
Un anno vissuto in trincea. Con problematiche produttive, a causa degli scioperi che hanno caratterizzato il primo semestre, con ...
Lascia un Commento