21 maggio 2024 Translated by Deepl
La cinese Dinson Iron and Steel Company è al centro delle polemiche in Zimbabwe relative alla realizzazione di un nuovo impianto nei pressi della comunità di Mvuma, a sud della capitale. Quella di Dinson dovrebbe diventare la più grande acciaieria dell'Africa Centrale, con 600mila tonnellate di capacità annua, candidando lo Zimbabwe ed essere uno dei principali esportatori di prodotti siderurgici nel medio periodo.
Un progetto però che sta incontrando le proteste della popolazione locale e delle associazioni a difesa dei diritti umani.
Il contrasto nasce principalmente dal trasferimento forzato di diverse famiglie dalle loro abitazioni. Sei di queste famiglie hanno chiesto l'intervento di gruppi di difesa dei diritti umani. La Dinson Iron and Steel Company, riconoscendo che le famiglie in questione sono troppo vicine all'impianto e alla miniera, ha deciso di risarcirle con circa 27 ettari di terreno e delle abitazioni. Tuttavia, le case sarebbero al di sotto degli standard e inabitabili, secondo le stesse famiglie.
L'azienda cinese aveva inoltre ingaggiato una società di trivellazione per costruire pozzi d'acqua per le persone sfollate. Tuttavia, la stessa società si sarebbe limitata a raggiungere la profondità concordata, senza garantire alcun accesso all'acqua. Farai Maguwu, direttore del Centro dello Zimbabwe per la governance delle risorse naturali, ha denunciato le condizioni deplorevoli in cui vivono al momento le persone e le comunità colpite dal progetto dell'acciaieria. «Non ci sono scuole o cliniche nelle vicinanze. Le tombe delle famiglie sfollate avrebbero dovuto essere trasferite nel nuovo insediamento. Tuttavia, dopo che le famiglie si sono rifiutate di collaborare, adducendo problemi di compensazione, la missione è stata interrotta», ha raccontato Maguwu.
Gli attivisti per l'ambiente hanno contestato inoltre il rapporto di valutazione dell'impatto ambientale della miniera di Dinson. L'azienda è accusata di essere in combutta con alti responsabili politici dello Zimbabwe, influenti aziende locali e persino con valutatori indipendenti dell'impatto ambientale. «La Dinson ha trasformato fraudolentemente i registri di partecipazione alle consultazioni comunitarie in moduli di consenso», ha accusato Farai Maguwu.
Non è la prima volta che in Zimbabwe miniere e acciaierie di proprietà cinese vengono accusate di calpestare i diritti della popolazione locale. Manhizhe Steel Mill, nel centro dello Zimbabwe, fu criticata nel 2021 per aver allontanato centinaia di abitanti dai loro villaggi.
Dinson ha negato tutte le accuse nei suoi confronti e affermato che le notizie che dipingono negativamente l'azienda fanno parte di una campagna diffamatoria con l'obiettivo di gettare fango sugli investimenti cinesi in Zimbabwe.
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