19 aprile 2024 Translated by Deepl
Con un consenso dell’84% il Consiglio Generale di Confindustria ha approvato ieri il nuovo vertice dell’associazione di imprese. La squadra presentata dal presidente designato vede anche due “special advisor” siderurgici, vale a dire Antonio Gozzi che si occuperà di Autonomia strategica europea, Piano Mattei e Competitività, e Gianfelice Rocca a Life Sciences.
A completare gli advisor, Alberto Tripi che si occuperà di intelligenza artificiale.
I vicepresidenti saranno invece: Francesco De Santis (Ricerca e Sviluppo), Maurizio Marchesini (Lavoro e Relazioni Industriali), Stefan Pan (Unione Europea e Rapporto con le Confindustrie europee), Lucia Aleotti (Centro Studi), Angelo Camilli (Credito Finanza e Fisco), Barbara Cimmino (Export e Attrazione degli investimenti), Vincenzo Marinese (Organizzazione e dei Rapporti con i territori e le categorie), Natale Mazzuca (Politiche Strategiche e allo Sviluppo del Mezzogiorno), Marco Nocivelli (Politiche industriali e Made in Italy), Lara Ponti (Transizione Ambientale e obiettivi ESG). Completeranno la squadra di presidenza i tre vicepresidenti di diritto, Giovanni Baroni, presidente della Piccola Industria, Riccardo Di Stefano, presidente dei Giovani Imprenditori e Annalisa Sassi, presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali.
A questi si aggiungono i cinque delegati del presidente: Leopoldo Destro ai Trasporti, alla Logistica e all’Industria del Turismo e Riccardo Di Stefano, al quale sarà affidata la delega all’Education e Open Innovation. Giorgio Marsiaj si occuperà di Space Economy, ad Aurelio Regina andrà la delega all’Energia, mentre Mario Zanetti seguirà l’Economia del Mare. Il nuovo Direttore Generale sarà infine Maurizio Tarquini.
In un’intervista sulla nuova nomina il presidente di Federacciai ha chiarito i contorni dell’intesa con Orsini.
«Io non ho voluto fare il vicepresidente ma Emanuele mi ha chiesto di accettare un incarico speciale sui temi della competitività e della autonomia strategiche europee. Ho dato la mia disponibilità perché ritengo si tratti di questioni cruciali per il futuro dell'industria italiana ed europea».
Un incarico che Gozzi ha iniziato ad onorare sin da ieri nel corso del suo discorso in occasione dell’inaugurazione della nuova sede della Fondazione Dalmine in cui ha sottolineato la: «necessità di un cambiamento culturale radicale dell'Europa nei confronti dell'industria. Le imprese non sono il problema, ma la soluzione».
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