29 marzo 2023
TARANTO - Torna a riunirsi oggi l'Osservatorio Ilva per il monitoraggio dell'attuazione del Piano ambientale. Potrebbe, o meglio dovrebbe, essere una delle ultime riunioni, visto e considerato che la scadenza naturale per l’attuazione delle prescrizioni è prevista per il 23 agosto.
Il condizionale è d’obbligo visto che venerdì scorso 24 marzo, i Commissari Straordinari di Ilva in Amministrazione Straordinaria hanno inviato una lettera al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, nella quale comunicano di aver preso atto, «con sconcerto, della nota n. 123 del 22 marzo 2023 pervenuta in pari data dalla società Acciaierie d’Italia in cui sono stati consolidati alcuni rilievi già svolti da codesto spett.le Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica con le note del 15 e del 16 marzo 2023. Tale comunicazione, infatti, evidenzia l’impossibilità di Acciaierie d’Italia di portare a conclusione gli interventi di cui al DPCM 29 settembre 2017 (i.e.: l’attuale AIA) nella loro interezza, entro la scadenza del 23 agosto 2023».
Sul punto viene evidenziato che la stessa Acciaierie d’Italia, il 25-27 gennaio scorso, aveva consegnato ad ISPRA, in seno alla procedura di vigilanza svolta da quest’ultima tra gennaio e febbraio 2023 (pochi giorni prima della trasmissione della domanda di rinnovo dell’AIA da parte del gestore), i cronoprogrammi relativi alle prescrizioni nn. 55-57, UA8-UA26, UA9 e 16e)-42-49, da cui si evinceva che il gestore avrebbe eseguito le predette prescrizioni entro il menzionato termine del 23 agosto 2023 (come testimoniato dai rapporti di vigilanza trasmessi da ISPRA in data 9 marzo 2023).
«La diversa situazione solo ora prospettata da Acciaierie d’Italia, di cui l’Amministrazione Straordinaria è venuta a conoscenza solo con le note di codesto Ill.mo Ministero in date 15 e 16 marzo 2023 - si legge nella nota dei Commissari Straordinari - impone pertanto di valutare con estrema urgenza la sussistenza di eventuali condizioni di effettiva impossibilità al rispetto del termine ultimo del DPCM 29 settembre 2017 per gli interventi indicati e, per altro verso, di considerare, con altrettanta urgenza nelle opportune sedi istituzionali (incluse, occorrendo, quelle eurocomunitarie) gli interventi che dovessero essere necessari. Ciò anche considerando che il termine fissato dal legislatore per il completamento degli interventi del DPCM 29 settembre 2017 è correlato allo speciale regime che consente l’attività e l’uso dell’impianto industriale di Taranto di interesse strategico nazionale, tutt’ora sottoposto a sequestro dall’Autorità Giudiziaria».
I Commissari straordinari evidenziano il fatto che, qualora la possibilità si vada a verificare, occorre il rischio che l’attività produttiva potrebbe subire uno stop improvviso. Ma questo si potrà chiarire soltanto quando si verrà a conoscenza di quanto sarà discusso nella riunione di oggi.
9 maggio 2025
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