8 maggio 2020
Agrati riparte e lo fa nel segno della sicurezza. Il produttore italiano di fasteners oltre ai protocolli base per il monitoraggio del contagio da Covid-19 ha infatti annunciato la riapertura degli stabilimenti italiani dopo aver effettuato test sierologici gratuiti e su base volontaria a tutti i dipendenti dei siti: Agrati S.p.A, CVB Srl e FSP Srl in collaborazione con la facoltà di Microbiologia dell’Università degli Studi di Milano.
«L’obiettivo - spiega l’azienda in una nota stampa - è quello di definire un modello di prevenzione dell’infezione nella popolazione di dipendenti attraverso un controllo epidemiologico che permetta di tracciare il livello di esposizione al virus seguendo nel tempo l’evoluzione degli anticorpi presenti in soggetti asintomatici. Il 10% degli addetti, 125 persone, è risultato essere entrato in contatto con il virus. A questi soggetti è stato poi immediatamente praticato un primo tampone che ha dato un risultato positivo nel 6% circa dei casi».
L’azienda ha inoltre evidenziato che nelle prossime due settimane inizierà la seconda tornata di test per tenere sotto controllo l’evoluzione della situazione, con la previsione di ulteriori prelievi di sangue per i soggetti che hanno già incontrato il virus, in modo da monitorare nel tempo la presenza degli anticorpi e l’eventuale livello nel tempo.
«Questa iniziativa non vuole certo essere un modo per sostituirsi al ruolo della sanità pubblica – spiega Paolo Pozzi, Ceo di Agrati – ma piuttosto il tentativo di dare da un lato un contributo di conoscenza per comprendere al meglio l’evoluzione del contagio, così come di rasserenare l’intero ambiente di lavoro, offrendo certezze a tutti sulla reale situazione in fabbrica. Questa procedura non può garantire una patente di immunità e nemmeno annullare il rischio di trasmissione del virus ma riteniamo lo riduca in maniera significativa soprattutto nel periodo di transizione che vivremo nella fase 2 e nella fase 3 in attesa di vaccini e antivirali efficaci. Non possiamo permetterci un altro lockdown richiudendoci tutti in casa solo perché una minuscola percentuale di persone potrebbe diffondere di nuovo il virus».
23 maggio 2025
Nuova edizione del siderweb TG. Credits: archivio siderweb; World Steel Association media library.
Lascia un Commento