BRESCIA - Un case history di successo quello descritto da Giuseppe Pasini, presidente di Feralpi Holding, presso la sede dell’Associazione Industriale Bresciana nell’ambito dell’evento organizzato dall’ente in seno a Confindustria e UniCredit dal titolo «International Forum: Focus Nord Africa». Il legame, di anno in anno più saldo, tra il gruppo con il cuore bresciano e l’Algeria è stato al centro dell’intervento del numero 1 di Feralpi, il quale ha descritto lo stato nordafricano come un paese con enormi opportunità di business. «Abbiamo stretto un rapporto con l’Algeria perché, tra i vari motivi, il suo governo ha stilato un piano di sviluppo infrastrutturale e residenziale.» ha affermato Pasini «Inoltre, la produzione di acciaio algerina si attesta attorno alle 500-700 mila tonnellate annue, a fronte di una domanda che, nel 2013, è stata di 4,3 milioni di tonnellate». Del totale, continua il presidente di Feralpi, il 32% dell’acciaio importato viene dall’Italia, secondo fornitore di materiale siderurgico alle spalle della Spagna con il 36%. «Il valore dell’export italiano in Algeria si aggira attorno ai 2 miliardi di euro. – continua Pasini – L’80% dell’intero export di acciaio italiano nel paese è costituito da tondo, travi e vergella. Secondo le stime fino ad ora fornite, inoltre, il 2014 dovrebbe ripetere le medesime quantità dell’anno precedente». In questo scenario, «Feralpi, alla fine del 2013 ha istituito Feralpi Algèrie, una società commerciale che, nel mese di maggio, vedrà la partenza anche dell’attività di un magazzino attrezzato da 15 mila metri. Questo servirà a fidelizzare il cliente fornendo quindi il mercato nazionale non solo attraverso trader internazionali». Con la grande distribuzione infatti il 60-70% delle vendite di Feralpi vengono portate a termine in Algeria. Distribuire i prodotti made in Feralpi, certamente, ma per il presidente, la scelta ha un ulteriore, rilevante valore. «Essere semplici esportatori spesso significa rimanere alla periferia del mercato – afferma Pasini – invece noi, con questa attività intendiamo conoscerlo in maniera più profonda». Il numero 1 del gruppo bresciano afferma che la società fu costituita nel 2013 e con il 70% di capitale straniero e, per il restante 30%, di capitale locale. «All’inizio del 2014, però, la legge in materia è stata modificata – illustra il presidente – imponendo la creazione di società con, al massimo, il 49% di capitale estero». Pasini ribadisce, come già nel passato, la valutazione che il suo gruppo sta compiendo rispetto all’opportunità di realizzare in Algeria anche un impianto produttivo. «Il Paese permette ottime possibilità di business con volumi e marginalità, – continua – e in questo contesto si inerisce il progetto che ha visto la posa della prima pietra all’inizio di marzo per la realizzazione di un polo produttivo da 4 milioni di tonnellate firmato dal gruppo pubblico algerino Sider (51%) e da Qatar Steel (49%)». Un progetto che, per entrare pienamente a regime, necessiterà almeno quattro o cinque anni. «Feralpi vorrebbe sfruttare la propria flessibilità, valutando la possibilità di produrre nel Paese, magari accelerando nei prossimi due o tre anni» ha affermato Pasini.