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Indice siderweb ad un passo dal pareggio

Gli exploit al rialzo delle società indiane compensano i cali di Europa, USA e Cina

Si stabilizza in settimana lo Steel Stock Index di siderweb (+0,12%) che riesce comunque a rimanere sopra lo zero per la sesta rilevazione consecutiva, anche se rallenta l’avanzata delle scorse settimane. Il risultato è ottimo se consideriamo che i titoli negativi del paniere sono addirittura il 68%, mentre quelli in rialzo solamente 18. Ciò dimostra che le aziende finanziariamente in salute, hanno influito sul rendimento in maniera positiva molto più di quanto non abbiano agito quelle in discesa, riuscendo a compensare le cadute.

Sul fronte dei principali indici azionari globali spicca il +1,53% dell’Iron&Steel Index che si riprende dopo tre settimane al ribasso. Cifre vicine al pareggio, oltre che per l’indice di siderweb, anche per l’SSE Shanghai (+0,17%) e per il NYSE (-0,19%). In calo, invece, il DJ (-0,56%), l’Eurostoxx (-1,15%) ed il FTSE MIB (-1,52%).

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Euro, Dollaro e Yuan Cinese

Sul fronte dei tassi di cambio delle tre principali valute del paniere, gli scostamenti settimanali sono poco rilevanti. In ogni caso è lo yuan cinese la valuta ad apprezzarsi leggermente nei confronti delle altre due e l’euro è quella che si deprezza.

Nonostante siano solo sei su sedici le aziende quotate in dollari che mostrano una tendenza in salita, esse costituiscono ben un terzo di tutti i rendimenti al rialzo dell’indice di siderweb. Complessivamente il rendimento medio di queste sedici aziende è comunque negativo (-1,38%) e le peggiori due (Carpenter Technologies e US Steel) si guadagnano la vetta della nostra «flop3».

Settimana travagliata anche per le società quotate in valuta europea, dove ben otto su dieci perdono terreno.  Per la seconda rilevazione consecutiva, più della metà dei rendimenti sono negativi. Il calo medio arriva a 2,83%, ma nessuna delle dieci aziende entra nelle peggiori tre settimanali.

Zero rendimenti positivi, invece, per le società quotate in valuta cinese. Nonostante ciò, il calo medio rimane inferiore a quello dell’euro attestandosi ad un -2,56%. La discesa più marcata è quella di Hunan Valin che rappresenta il terzo peggior rendimento degli ultimi sette giorni.

Top & Flop

undefinedNelle nostre speciali graduatorie sono escluse questa settimana le aziende europee, mentre i rendimenti di quelle americane e cinesi si rilevano solamente tra i peggiori. Anche oggi, però, i tassi di crescita delle società in «top3» sono più alti di quelli in decremento in «flop3» e riescono nel complesso a mitigare i ribassi della maggior parte dei componenti dell’indice.

La «top3» è dominata per la seconda rilevazione consecutiva dalle aziende asiatiche, tra le quali non figurano società cinesi: le tre aziende indiane (in crescita ad un tasso medio in doppia cifra) rappresentano primo, terzo e quarto miglior rendimento settimanale, mentre il secondo appartiene alla Corea del Sud. Il primo posto è di Steel Authority of India (+15,90%) che è cresciuta gradualmente negli ultimi cinque giorni fino a raggiungere la vetta della classifica di siderweb per la prima volta nel 2021. Segue la coreana DaeChang Steel (+11,48%) che inverte il trend della scorsa settimana e raggiunge un rating “Strong Buy”. Terzo posto ancora indiano con Tata Steel, appena sotto la doppia cifra (+9,02%): l’azienda, dopo essersi unita ad inizio aprile alla Indian Steel Association, mostra un ottimo stato di salute finanziaria con il titolo che offre costantemente rendimenti al rialzo ed un rating “Strong Buy”.

La «flop3» viene rivoluzionata dalla scorsa settimana e, come anticipato in precedenza, è occupata da due aziende americane e da una cinese. Quest’ultima, Hunan Valin (-7,12%), si piazza al terzo posto della graduatoria confermando la recente volatilità del titolo: la scorsa rilevazione era il terzo miglior rendimento, mentre la settimana precedente si trovava nella stessa posizione di oggi tra i peggiori cali. Peggior ribasso ed anche unico in doppia cifra spetta negli ultimi sette giorni alla statunitense Carpenter Technologies (-10,48%), il cui valore del titolo è sceso ampiamente nelle giornate di giovedì e venerdì toccando i minimi dallo scorso febbraio. Un calo del 7,61% e seconda posizione tra i peggiori,  per l’altra americana Commercial Metals: su di essa hanno pesato sicuramente i giudizi di rating negativi di cui abbiamo parlato nella scorsa edizione espressi dalla Goldman Sachs e dalla Bank of America sul futuro prossimo.

Le maggiori compagnie indiane sembrano non subire l’avanzata del Covid nel paese

L’ottimo rendimento mostrato dalle aziende indiane è in contro tendenza con ciò che sta succedendo nel Paese e la situazione covid in peggioramento. Il Nifty 50 (indice che raggruppa le 50 principali compagnie indiane) ha continuato a crescere nelle ultime settimane, trainato in particolare dal settore immobiliare, da quello bancario e da quello siderurgico. Quest’ultimo settore ha sicuramente subito l’influsso benefico dell’adesione da parte di Tata Steel e di Bhushan Power&Steel (partecipata da JSW Steel Limited) all’Indian Steel Association. Il gruppo JSW in particolare è tra i migliori performer dell’indice, il valore del suo titolo ha subito due recenti e vistose impennate. Tra venerdì scorso e lunedì 26 aprile è aumentato di ben 21,60 dollari per azione raggiungendo il massimo storico; per poi far registrare nella giornata di venerdì 30 aprile un ulteriore aumento di 63,85 dollari (+9,64%) mostrando un nuovo massimo storico a 726,50 dollari.

Due titoli da acquistare nonostante i recenti ribassi

Secondo gli analisti ci sono due aziende sulle quali ci sarebbe da scommettere nel prossimo futuro nonostante i recenti rendimenti al ribasso. La prima è la tedesca Kloeckner, che mostra un trend rialzista di medio periodo: per la discesa del titolo, secondo Teleborsa, è previsto uno stop loss molto vicino al valore attuale, dopo il quale il rendimento potrebbe beneficiare dalla crescita prevista per la produzione siderurgica dell’Eurozona nei prossimi mesi. La seconda è la messicana Ternium (quotata in dollari americani) che potrebbe beneficiare dalla ripresa dell’economia americana con il piano di investimenti del presidente Biden, in particolare dall’imminente crescita del settore delle costruzioni. Lo sviluppo delle infrastrutture americane ha innescato un aumento della domanda di acciaio che, in concomitanza con la carenza di offerta, ha provocato un’impennata dei prezzi. In questo scenario, Ternium sta capitalizzando il trend ed ha aumentato nei primi mesi dell’anno sia produzione che spedizioni. Gli ultimi dati pubblicati (riferiti all’ultimo trimestre del 2020) parlano di una crescita delle vendite nette del 15%, dell’utile del 645,9% e dell’EBITDA del 169,8% rispetto all’ultimo trimestre 2019; trend che, viste le prospettive attuali, è molto probabile che siano destinati a ripetersi.

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